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Voto in Iran: seggi aperti per l'elezione del nuovo presidente
TEHERAN, 19 MAGGIO - La popolazione iraniana è oggi chiamata alle urne per determinare chi sarà, tra Rohani e Raisi, alla guida del paese.[MORE]
I due candidati: l’attuale presidente Hassan Rohani ed il rettore del santuario dell’Imam Reza a Mashhad, Ebrahim Raisi, un moderato ed un conservatore. Alle urne sono chiamati 56,4 milioni di iraniani, di cui 1,3 milioni di giovani che voteranno per la prima volta. Secondo i sondaggi divulgati dal ministero dell'Interno, l'affluenza dovrebbe superare il 72%. Nonostante la maggior parte degli esperti reputa che il vincitore sarà Rohani, forse già al primo turno, in caso di vittoria, entrambi i candidati aspirano ad ottenere una percentuale di consensi abbastanza elevata, sopra il 50 per cento, per avere un forte mandato popolare. Infatti, Rohani ha dichiarato in un comizio: “Ho bisogno di un voto ben sopra il 51 per cento per fare alcune cose che ho in mente”.
Hassan Rohani, nato nel 1948 a Sorkheh nei pressi della città di Semnan, ha studiato presso l'Università di Teheran nel 1969 dove ha conseguito la laurea in giurisprudenza. Fu eletto all'Assemblea Consultiva Islamica nel 1980 e rimase deputato per cinque mandati consecutivi sostenitore di una politica estera più moderata e maggiormente incline al dialogo con l'Occidente, nonché fautore di una fase rivoluzionaria , di costruzione di reciproca fiducia, nel rapporto tra Teheran e Washington, favorendo la cessazione di alcune sanzioni americane previste dall’accordo nucleare. In politica interna ha promesso che avrebbe preparato una "carta dei diritti civili" ed attuato riforme per rilanciare l'economia. Nel mese di giugno del 2013 Rouhani è stato eletto, al primo turno, presidente con il 50,71 percento dei votanti, dopo la presidenza del populista e messianico Mahmud Ahmadinejad . Per la sua posizione nei negoziati nucleari gli è stato attribuito il soprannome di "Sceicco diplomatico" . Ma, nel corso del suo primo mandato, ha tralasciato altre questioni, tra cui i diritti umani in Iran.
Seyyed Ebrahim Raisos-Sadati, noto come Ebrahim Raisi, nato il 14 dicembre 1960, attuale custode e presidente di Astan Quds Razavi, una delle associazioni religiose più ricche dell’Iran. Ha rivestito la carica di procuratore di Teheran negli anni '80 e '90. Membro dell'Assemblea degli esperti provenienti dalla Provincia del Sud Khorasan, eletto per la prima volta nel 2006. Candidato presidenziale del Fronte Popolare del Foro della Rivoluzione Islamica. Il programma di Raisi prevede la realizzazione di un sistema economico autosufficiente, chiamato economia della “resistenza”, basato sulla chiusura dell’Iran.
Nella Repubblica islamica non bisogna dimenticare la figura estremamente rilevante della Guida suprema Ali Khamenei, personaggio politico di cui si è detto e scritto molto, identificato come il vertice supremo del paese, descritto come un conservatore radicale ed inflessibile. La Guida, invece, è un primus inter pares che svolge un ruolo di moderazione nel dibattito politico. Circa un’ora dopo l’apertura dei seggi si è recato al proprio seggio anche il presidente, Hassan Rohani, che punta alla riconferma per il secondo mandato. Molti considerano queste elezioni come una sorta di referendum sull'operato di Rohani in questi quattro anni, soprattutto per quanto riguarda l'accordo sul nucleare che ha portato alla fine delle sanzioni. Anche il “rabbar” Khamenei, è stato tra i primi a votare alle presidenziali di oggi. Dopo aver deposto la scheda nell'urna, ha rivolto un appello agli iraniani affinché partecipino in massa al voto.
Immagine da:l'indro.it
Caterina Apicella