Cronaca
Votazione alla camera, governo sotto sulla ddl Comunitaria
Roma, 29 Giugno - La sedia del governo inizia a scricchiolare. Oggi si è tenuto il voto sul primo articolo della legge Comunitaria e il governo non è riuscito ad ottenere la maggioranza nè stamattina nè oggi pomeriggio, anche a causa dei numerosi assenti.[MORE]
Tuona il leader e Ministro per le Riforme del Federalismo Umberto Bossi: << Forse alcuni erano stanchi o al bar>>. Evidentemente risentito anche il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il quale non ha saputo trattenere l'ira contro gli assenti, la cui mancanza è considerata inaccettabile. Effettivamente non si capisce per quale motivo avrebbero dovuto non partecipare alla votazione, dato che quello di discutere sulle leggi è l'incarico cardine del governo. Poco dovrebbe importare agli onesti portavoce dell'Italia che basta anche una legislatura per ottenere il tanto agognato vitalizio.
Prende la palla al balzo anche il PD (numerosi gli assenti anche del partito di centro sinistra,che avrebbero potuto rendere ancora più sonora la sconfitta degli avversari) inneggando alle dimissioni e ricordando per l'ennesima volta che la maggioranza non è più del governo.
Tuttavia non è la prima volta che gli assenti influiscono in modo determinante sul voto, basti ricordare il tanto discusso scudo fiscale promulgato nel 2009, per la quale votazione non presenziò nemmeno uno degli storici leader dell'opposizione: Massimo D'Alema, che addusse la scusa di non aver capito l'importanza del voto del giorno.
Viene anche da sorridere quando si apprende che tra i nomi degli assenti di oggi vi è anche quello di Scilipoti.
Una vera piaga questa delle assenze, che deve essere debellata per evitare ulteriori rallentamenti e farse nel già fumoso meccanismo della Repubblica Italiana. Forse se si cominciasse a detrarre dallo stipendio il tempo passato fuori dal posto di lavoro, le cose comincerebbero a cambiare.
Paolo Rebellato