Economia
Vivendi: solo il 20% di Premium. Ira di Mediaset: "Scorrettezza"
MILANO - Una giornata amara per Mediaset, che vede sfumare l'accordo con la multinazionale Vivendi per la cessione del pacchetto Premium del Biscione. Mediaset ha fatto sapere nella mattinata del 26 Luglio di aver ricevuto una dichiarazione da parte del CEO della Vivendi nella quale dichiara che la multinazionale non onorerà il contratto stipulato il 9 Aprile.
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Vivendi, multinazionale con base in Francia, l'8 Aprile aveva finalizzato le trattative per l'acquisto del 100% della sussidiaria Mediaset Premium, che si era staccata dalle attività Mediaset in una nuova azienda nel 2014. L'accordo prevedeva, oltre alla cessione completa di Premium, anche uno scambio tra le due aziende principali del 3,5% del pacchetto azionario e della creazione di una partnership tra Vivendi e Mediaset per lo scambio di contenuti multimediali e la creazione di una piattaforma Over the top, ovvero un distributore online di contenuti multimediali, come Netflix, Tim Vision o Infinity, unica per le due aziende, che sostituisca Infinity di Mediaset e Whatchever di Vivendi.
È stato un fulmine a ciel sereno la lettera del 21 Luglio recepita da Mediaset nella quale l'amministratore delegato della Vivendi Arnaud de Puyfontaine ha dichiarato che, a seguito delle analisi dei risultati di Mediaset Premium, propone una variante al contratto di acquisizione dell'8 Aprile. Vivendi non acquisirà più il 100% di Premium ma solo il 20%, mantenendo invariate le altre parti dell'accordo. Tramite un comunicato stampa, Vivendi rende note le nuove condizioni al pubblico sottolineando come è intenzione della multinazionale francese continuare la costruzione di una forte alleanza tra Vivendi e Mediaset. L'amministratore delegato della Vivendi ha comunque dichiarato che si riuscirà in ogni caso a trovare un accordo tra le due parti.
Linea dura da parte di Mediaset che, attraverso il CFO dell'azienda di Milano Marco Giordani, ha dichiarato tutta la propria delusione. "Siamo allibiti. Non onorare un contratto vincolante firmato rappresenta un fatto sconcertante per un Gruppo come Vivendi. A meno che si tratti di un disegno preordinato fin dall’inizio: altro che progetti industriali insieme, il vero obiettivo era puntare al controllo di Mediaset". Fininvest, azionista di maggioranza di Mediaset al 34% inveisce contro Vivendi: "L'atteggiamento di Vivendi lascia chiaramente intuire che il suo vero, non dichiarato obiettivo fosse in realtà quello di costituirsi in modo surrettizio e inaccettabile una posizione di estremo rilievo nell'azionariato di Mediaset. Non c'è nessuna negoziazione in corso tra Mediaset e Vivendi". Fininvest ricorda poi che le analisi dei risultati erano già state rese disponibili il giorno della firma del contratto, 8 Aprile, e che nessuna contestazione formale degli stessi è mai stata ricevuta.
Vivendi non è nuova a strategie similari. Nel settore della videoludica, Vivendi, negli anni 90, aveva comprato la Blizzard, produttrice di videogiochi californiana, ed aveva creato uno dei più importanti gruppi di sviluppo e distribuzione del mercato videoludico, la Activision-Blizzard, della quale, però, ne ha perso il controllo, dato che il gruppo ha riacquistato l'indipendenza da Vivendi sborsando 5.83 miliardi di dollari nel 2013. Negli ultimi mesi, Vivendi è stata accusata di "hostile takeover" (offerta pubblica di acquisto ostile) da parte dei vertici di Ubisoft, altra importante realtà del panorama videoludico, dopo l'acquisto di Gameloft, azienda di Ubisoft operante nel mercato mobile.
Al momento il mercato può solo ricevere notizie frammentate e confuse, ma l'outlook, soprattutto per Mediaset non è particolarmente positivo. In una giornata in leggero calo per tutte le Borse europee, Mediaset perde il 12,46% dopo le varie notizie e dichiarazioni da entrambe le parte, mentre Vivendi si assesta quasi in pareggio a -0,4%.
Leonardo Cristiano
immagine da: www.wired.it