Politica
Vitalizzi parlamentari, dal 1 gennaio 2012 scatta il sistema contributivo
ROMA, 30 NOVEMBRE 2011 - Con un comunicato congiunto di palazzo Madama e Montecitorio, il presidente del Senato della Repubblica Renato Schifani e il presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini, a seguito di un incontro avvenuto ieri con il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero, hanno messo al corrente il governo della "volonta' di procedere entro la fine dell'anno, nell'ambito dell'autonomia costituzionale riconosciuta alle Camere dal nostro ordinamento, ad una radicale modifica della disciplina in tema di assegni vitalizi". Inizia così il primo atto del Parlamento contro i privilegi della "Casta". [MORE]
Nella suddetta nota si specifica che, dal 1° gennaio 2012, verrà introdotto il sistema di calcolo contributivo, in analogia con quanto previsto per la generalita' dei lavoratori. Il nuovo sistema sarà applicato per intero ai deputati e i senatori che entreranno in Parlamento dopo tale data, mentre per quanti attualmente sono in Parlamento,sarà applicato pro rata.
A partire dal 1° gennaio 2012, inoltre, "per i parlamentari essati dal mandato sara' possibile percepire il trattamento di quiescenza non prima del compimento dei 60 anni di eta' per chi abbia esercitato il mandato per piu' di una intera legislatura e al compimento dei 65 anni di eta' per chi abbia versato i contributi per una sola intera legislatura".
A tal proposito, Anna Finocchiaro ha dichiarato "La decisione di anticipare al 2012 l'entrata in vigore del sistema contributivo per i vitalizi dei parlamentari va nella giusta direzione. Un passo verso una maggiore equità tra la condizioni dei parlamentari e quella degli altri lavoratori".Non dello stesso parere il vice capogruppo Idv alla Camera Antonio Borghesi che ha chiesto "più coraggio nell'agire sui privilegi della casta. Richiamare diritti acquisiti, che non esistono per gli altri lavoratori, appare quanto mai inadeguato e si tratta dunque, ancora una volta, di un interventicchio".
Con l'ingresso del sistema contributivo, saranno quasi duecento i deputati che dovranno attendere il compimento dei 65 anni per avere diritto alla pensione.In base a fonti della Camera, tra i duecento, è compresa anche l'ex presidente della Camera Irene Pivetti che, prima della suddetta modifica, avrebbe potuto andare in pensione al compimento dei 50 anni, il 4 aprile 2013.
Speriamo che questo sia solo il primo (timido) passo contro i costi della politica, perche c'è ancora molta strada da fare.
(Fonti, Ansa, Adnkronos, L'Unità, Leggo)
Rosy Merola