Economia

Visite fiscali, arriva la stretta anti-furbetti: ecco in cosa consisterà

ROMA, 29 LUGLIO - Più controlli, attraverso una capillare rete di medici, e addirittura premi per quei dottori che staneranno i furbetti delle assenze per le finte malattie. Da settembre, con l’avvio operativo del polo unico delle verifiche fiscali da parte dei medici dell’Inps, arriverà la stretta della riforma Madia sull’assenteismo dei lavoratori dipendenti: a cominciare da quelli pubblici, che risultano utilizzare più frequentemente dei privati (il doppio) il permesso per malattia. Una stretta che troverà le sue regole di dettaglio nell’atto di indirizzo che la ministra della Funzione pubblica ha di fatto predisposto. [MORE]

Il nuovo Testo del pubblico impiego trasferisce, infatti, in capo all’Inps la competenza esclusiva sui controlli medico-legali, finora affidata per la Pubblica amministrazione alle Asl. L’operazione inizierà il primo settembre e, nella scuola, a decorrere dall’anno scolastico 2017-2018. Affinché decollino le innovazioni previste è però necessario un accordo tra l’Istituto di previdenza e i sindacati dei camici bianchi. Intesa che dovrebbe essere messa a punto entro fine agosto.

Tuttavia, anche in caso di ritardi nell’intesa, il polo unico della medicina fiscale partirà comunque dal primo settembre, con una "fase ponte". Fino a che non ci sarà l’accordo, infatti, si applicherà la vigente disciplina, garantendo la disponibilità ad effettuare gli accertamenti medico-legali domiciliari per le assenze per malattia nelle fasce orarie stabilite per i dipendenti sia del comparto pubblico, sia di quello privato. Fasce che per ora sono differenti (di 4 ore per i privati, di 7 per i pubblici) ma che saranno omologate con un decreto ad hoc. Come suggerito da Tito Boeri, numero uno dell’Inps, si potrebbe estendere la durata giornaliera a sette ore per tutti o equipararla a sei ore.

Definiti inoltre gli obiettivi della riorganizzazione dei controlli attraverso il loro accentramento nell’Inps: ottenere una "migliore distribuzione e copertura territoriale degli accertamenti, la riduzione dei costi anche in ragione di un’ottimale dislocazione dei medici e del contenimento dei rimborsi e delle indennità chilometriche, l’equa assegnazione degli incarichi, nonché l’incremento del numero e dell’efficienza dei controlli, utilizzando al meglio le risorse a tal fine specificatamente attribuite”.

Infine, per far funzionare la macchina al meglio, sono previste a beneficio dei medici "maggiorazioni proporzionate al numero di visite". Scatterà poi il divieto di incarichi per chi ha raggiunto l’età da pensione. "È una svolta epocale, sia perché permetterà l’ottimizzazione e la garanzia dei controlli, sia perché per la prima volta c’è un accordo collettivo", spiega il segretario nazionale per il settore Inps della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Alfredo Petrone. Il vice segretario, Silvio Trabalza, aggiunge che ci dovranno essere "più medici, circa 1.300 in tutto".

Claudio Canzone

Fonte foto: ilmessaggero.it