Virus Zika: primo caso di trasmissione per via sessuale in Texas
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DALLAS, 3 FEBBRAIO 2016 - A riferirlo il Centro per il controllo delle malattie (Cdc). La persona contagiata non aveva fatto alcun viaggio nelle zone a rischio ma il partner era appena rientrato da un viaggio in Venezuela, uno dei paesi più dall’epidemia. [MORE]
Secondo le autorità sanitarie della contea di Dallas, in Texas, potrebbe essere stato accertato con certezza che il virus Zika può essere trasmesso sessualmente, e non solo attraverso la puntura di una zanzara Aedes, come avviene per altre malattie come febbre gialla dengue, mentre la probabilità di contagio per via sessuale era ritenuta finora molto bassa e ancora da chiarire. Ulteriori approfondimenti sul caso del Texas potrebbero portare a una revisione dei consigli e delle linee guide fornite dalle autorità sanitarie per contrastare la diffusione del virus. Per motivi di privacy non sono state fornite molte informazioni sulle persone coinvolte. Ciò che si sa è che una delle due era stata contagiata durante un viaggio in Venezuela, con ogni probabilità in seguito al morso di una zanzara che in precedenza aveva morsicato qualcun altro già infetto. Tornata in Texas, la persona ha avuto un rapporto sessuale non protetto con il proprio partner, che qualche giorno dopo ha iniziato ad avere sintomi simili a quelli dell’influenza stagionale.
Tra le aziende farmaceutiche di tutto il mondo è immediatamente partita la corsa al vaccino per cercare di sconfiggere il virus, dopo la dichiarazione ufficiale da parte dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) di stato di «emergenza di salute pubblica internazionale». I ricercatori sono a conoscenza da tempo della possibilità che lo Zika si possa trasmettere per via sessuale, ma non è ancora chiaro, per esempio, per quanto tempo una persona risulti contagiosa dopo averlo contratto e se lo sia anche prima di manifestare i sintomi. Le tante autorità sanitarie consigliano alle donne incinte di evitare, se possibile, i paesi in cui lo Zika è molto conosciuto. Si sospetta infatti che il virus possa causare la microcefalia nei feti: una malattia che causa gravi danni allo sviluppo del bambino.
(fonte immagine internazionale.it)
Giuseppe Sanzi