Vincenzo Febbe su manovra finanziaria
Politica Calabria

Vincenzo Febbe su manovra finanziaria

giovedì 1 settembre, 2011

Catanzaro 1 settembre 2011 - uesta manovra finanziaria è un’ennesima prova del fatto che chi è al potere non ha assunto il ruolo di governare il popolo, ma continua imperterrito a chiedere sacrifici senza creare la speranza per un futuro migliore. Certo la crisi non riguarda solo l’Italia, la richiesta di equità, di moralità e di giustizia arriva da ogni parte del globo. [MORE]


I giovani e meno giovani hanno sempre visto calpestati questi principi in nome di “fantomatiche” necessità per il benessere del “Paese Italia”. Non si possono ignorare i moti che stanno sorgendo spontaneamente come denuncia e manifestazione di una ferma volontà di vedere rispettata la loro stessa dignità di esseri umani.


La manovra, i costi della politica, i tagli, i costi insostenibili, l’abolizione delle province, l’evasione fiscale sono i soliti ingredienti di una minestra riscaldata svariatissime volte che, ovviamente, non aiuta nessuno, soprattutto i giovani che cercano in tutti i modi di ritagliarsi, in modo onesto, una posizione nella società e nel mondo del lavoro, rinviando la formazione di una famiglia a tempi migliori.


Questa manovra cosi’ come la leggiamo sui giornali è inefficace perchè non c’è niente per aumentare la crescita, non sceglie tra rendita e profitto, cioè continua a tutelare le rendite immobiliari e non riduce le tasse alle imprese e al lavoro, che è quello oggi necessario per far ripartire il mercato interno e gli investimenti.


Nel cuore di una crisi globale mai vista, dover constatare, come da un decennio a questa parte, vengono proposte misure, che colpiscono sempre le famiglie, le imprese, le categorie sociali e le realtà territoriali deboli, lasciando intatte le ricchezze e i privilegi dei soliti noti. Certo non vuole diventare una lotta tra ricchi e poveri ma è oramai cosa evidente che le famiglie monoreddito sono i nuovi poveri che si aggiungono alle tante famiglie che non hanno nessun sostentamento, ai tanti giovani e meno giovani disoccupati, ai moltissimi lavoratori che hanno perso il lavoro, alle persone anziane che sono abbandonate e devono sopravvivere con pensioni da fame pagando in prima persona per mancanza di servizi.


Mi chiedo a chi giova una manovra finanziaria così fatta? Non si risolvono, così, né i problemi finanziari né quelli dello sviluppo. Nessuno che provi a spiegare le principali cause, tutte interne, di tale disastro, con le puntuali responsabilità, ma, anche, ad indicare finalmente le azioni di governo vere, radicali ma necessarie, da mettere immediatamente in campo per “reimpiantare” in tutto il sistema pubblico e politico i principi ed i valori dell’amata Costituzione.

Ex amministratore citta' di Catanzaro Vincenzo Febbe


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