Vincenzo Capellupo, accorpamento "Vivaldi", una decisione strumentale e politica
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CATANZARO 1 GENNAIO 2013 - Per l’ennesima volta mi trovo a dover commentare una scelta dissennata dell’illegittima amministrazione Abramo, che in soli sei mesi è riuscita nell’arduo intento di danneggiare gravemente la cittadinanza di Catanzaro con provvedimenti figli di scelte politiche votate alla conservazione dei privilegi e del potere di pochi.
Questa volta, il mio appello, non può che andare a sostegno della doverosa protesta che la scuola “Vivaldi”, assieme a genitori ed insegnanti, sta portando avanti contro il provvedimento di accorpamento ad altra scuola di oltre 250 alunni.
Un provvedimento che ad una prima lettura appare macroscopicamente illogico e del tutto immotivato. Ma, purtroppo, dobbiamo essere coscienti che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina. Non vorrei, infatti, che dietro il paravento di carta delle motivazioni economiche (inesistenti), questa astrusa idea nascesse per danneggiare profondamente una scuola a cui la politica ha voluto mandare un messaggio forte. Non lo credo ma la “Vivaldi” è anche la sede della sezione 85 dove oggi si vota e l’altra scuola coinvolta è la sede della 70 dove anche si vota. Una coincidenza che in questo momento non può non alimentare qualche dubbio, come sta accadendo in città in queste ore.
L’istituto scolastico, con la sua direttrice, ha sempre manifestato con correttezza e professionalità la propria indipendenza e libertà di azione nel solo interesse degli alunni e delle esigenze educative e formative vedi in proposito la questione mense dove la Vivaldi è stata la prima ed una delle poche ad aver assicurato ai propri alunni un servizio a detta delle famiglie economico e di qualità. Probabilmente, questo avrà dato fastidio a qualcuno al punto tale da immaginare una ripicca così pesante senza pensare alle conseguenze per gli studenti, le famiglie, la città. Senza pensare al danno che si verrebbe a creare ad un istituto che offre una formazione eccellente e lo ricordiamo che oggi le scuole sono anche aziende nella ricerca di fondi e di progetti che migliorino la qualità dell’offerta formativa e la perdita di 250 alunni è un fatto grave e menomante.
Forse, a questo punto, dovremmo fermarci e riflettere, tutti quanti: è davvero questo il futuro che vogliamo per la nostra città? E’ davvero questa la politica che deve decidere del nostro destino?[MORE]
Siamo sicuri che il Commissarrio Riccio farà luce su questa questione ed effettuerà un intervento repentino e risolutivo sulla questione anche a seguito delle continue proteste di centinaia tra genitori ed insegnanti.
Vincenzo Capellupo.