Cronaca

Vincenzo Bertolone, dimissioni di papa Benedetto XVI

CATANZARO 11 FEBBRAIO 2013 - Le annunciate dimissioni di papa Benedetto XVI appartengono al genere di notizie che lasciano sorpresi, sgomenti, senza parole e con tanti perché.

Personalmente non nascondo né potrei la commozione e le lacrime per il vuoto che avverto per una decisione degna di sommo rispetto perché sentita, meditata, pensata e interiorizzata. È un grande atto di coraggio e di libertà interiore, compiuto umilmente per il bene della Chiesa. Questo gesto ci dice anche la solitudine di un pontefice solo, stanco e ci rimanda alla solitudine di chi è chiamato a governare: un Papa, un vescovo, a volte anche un parroco.

Lo stile e la coerenza si hanno in dono per natura; Joseph Ratzinger è benedetto di nome e di fatto. Pur con tanta tristezza nel cuore, sento il dovere di ringraziare il Pontefice, l’uomo, il sacerdote per la sua limpidezza ed onestà ammirabili e straordinarie, per le tante cose belle che ha detto e scritto, per la capacità lungimirante di saper leggere i segni dei tempi e di indicare la rotta alla Chiesa, al mondo intero. [MORE]

Il suo gesto, del resto, oltre che provvisto di un'eloquenza straordinaria che chiede silenzio e preghiera, va letto anche come un messaggio forte e come un atto di straordinario amore per la Chiesa che invita a riflettere. Un gesto profetico che apre una breccia di rinnovamento e purificazione per tutta la Chiesa.

Pregherò per lui e per la navicella di Pietro ed invito i sacerdoti ed fedeli della diocesi a fare altrettanto, perché Dio benedica il nostro papa Benedetto ed illumini con il Suo Spirito la Sua Chiesa sull’ormai prossimo Conclave.  

IN ALLEGATO IL TESTO INTEGRALE