Cronaca
Vince concorso per cattedra in Storia con laurea in Architettura. Parte il ricorso
CATANIA, 8 APRILE 2012 – Vince un concorso per un posto da ricercatore in Storia Contemporanea, ma è laureata in Architettura. Per questo il secondo classificato, Giambattista Scirè, ricercatore all'università di Firenze, attraverso gli avvocati Fabrizio Traina e Giovanna Scalambrieri ha impugnato il risultato di fronte al Tribunale amministrativo regionale contestando «la congruità dei titoli della vincitrice rispetto al settore disciplinare oggetto del bando», cioè di Melania Nucifora, ricercatrice con laurea in Architettura che dal 2005 collabora con il dipartimento di Scienze umanistiche dell'università etnea e che negli ultimi anni ha insegnato al Master in Storia e analisi del territorio, iniziando il corso di Storia contemporanea alla facoltà di Lingue di Ragusa lo scorso 15 marzo.
Poche settimane fa il Tribunale ha accolto il ricorso, chiedendo alla commissione di riesaminare i titoli di studio «riferendoli alle puntuali prescrizioni contenute nell'articolo 11/A3: Storia Contemporanea, del decreto ministeriale 29 luglio 2011 numero 336». Traducendo dal “burocratese” il Tribunale amministrativo regionale si rifà alle indicazioni del Ministero e ad una questione logica (come evidenziato anche da Salvo Catalano su CtZen.it): può una ricercatrice laureata in Architettura avere più titoli per la cattedra di Storia Contemporanea di chi ha in mano un dottorato in Studi storici sull'età moderna e contemporanea? Evidentemente sì, almeno secondo Simone Neri Serneri, professore all'Università di Siena, Luigi Masella, dell'Università di Bari ed Alessandra Staderini dell'Università di Firenze, scelti dal rettore Antonino Recca per formare la commissione che ha originato questo risultato, secondo la quale i titoli di Melania Nucifora varrebbero 26.3 punti, contro i 16.45 ottenuti da Giambattista Scirè. [MORE]
Tutto si sarebbe potuto svolgere con molta più tranquillità se, tra i criteri di selezione predeterminati dal bando, il dottorato di ricerca costituiva un titolo solo “preferenziale” e non indispensabile.
«Avremmo molte cose da dire, ma preferiamo aspettare il responso che dovrebbe arrivare entro mercoledì della prossima settimana» - ha precisato l'avvocato Traina - «Certo, apparirebbe strana una riconferma dell'esito della procedura perché non sarebbe conforme al parere del Tar».
Non resta che aspettare dunque l'esito del Tribunale amministrativo regionale per capire se, nelle università italiane, per insegnare Storia “basta” anche una laurea in Architettura.
(foto: sudpress.it)
Andrea Intonti