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CATANZARO, 12 MARZO - Anche oggi, gentili colleghi, vi segnalo la pagina di diario scritta da Salvatore Scalzo (alle 4:26 di questa mattina!) e il terzo videolog di ieri: "Ho una splendida auto di ordinanza. Una seicentina gialla prestata dallo zio. Fa tutt’uno con l’entusiasmo di questi giorni e la parcheggio dappertutto.[MORE]
Era il giorno della prima uscita pubblica, alla presentazione del libro di Nichi Vendola. Ma prima dell’incontro mi sono presentato a un comitato di quartiere in zona Corvo. Anzitutto, quella del comitato di quartiere mi è parsa un bellissimo esempio di auto-responsabilizzazione dei cittadini. Si discuteva con fervore e competenza e ho molto apprezzato il garbato intervento di un signore che ha espresso la seguente idea : basta liste di cose fatte e grandi interventi perché la gente chiede che le venga assicurato il piccolo e l’ordinario. Esempio su tutti: trasporti più frequenti e più accessibili. Son dovuto partire dopo un’oretta e qualcuno mi ha anche chiesto perché non fossi intervenuto. La risposta è semplice: sento che in questo periodo ho tanta voglia di ascoltare e capire i bisogni. Questo è il tempo dell’ascolto non di vecchie campagne elettorali.
L’incontro pubblico è stato emozionante. Sala concerti gremita ed entusiasmo davvero alle stelle. Il sindaco Speranza di Lamezia Terme è persona straordinaria. Sensibile come pochi, sceglie di limitare il proprio intervento a una decina di minuti. Si gira verso di me “Salvatore, la maggior parte di questa gente vuole ascoltare te”. Sono emozionato e l’inizio del mio intervento è segnato da secondi di silenzio. Poi il via. Esprimo l’idea che occorra recuperare a Catanzaro come in Italia la centralità di ciò che è colpevolmente rimasto ai margini. A Catanzaro si soffre una struttura economica complessiva che ha seguito gli interessi e le scelte di pochi. Non è un caso se oggi 15.000 persone (una cifra da guerra civile) vengano assistite dal Banco Alimentare e un recente sondaggio ci dica che il 41% delle famiglie Catanzaresi è a rischio povertà. Si continuano ad assegnare sussidi alla disoccupazione a imprese a scarsa produttività (si veda l’ultima assegnazione delle borse-lavoro della Regione), secondo criteri clientelari più che legati alla sostenibilità di un impresa. E il risultato è che la creazione di lavoro segue cicli brevissimi, che condannano in queste aree le nuove generazioni e non solo a una condizione di perenne incertezza e ricattabilità.
Alla fine del discorso una commovente standing ovation. Invito le persone a impegnarsi come non mai, a sentirsi parte attiva di un progetto che segna una svolta irreversibile all’interno della nostra città. Alla fine Salvatore B. segna sulla sua lista contatti decine di disponibilità.
Passaggio dalle parti dello Z-ONE e del FAZZARI CAFE' lungo un’orribile selva di macchine. Cena. Chiedo a Salvatore B. come si presenti il calendario di domani (anzi oggi). Mi dice che è fittissimo. Ridendo, ci beviamo un po' su"