Politica
Vertice Ue a Milano, scontri tra manifestanti e polizia. Landini: «Pronti ad occupare le fabbriche»
MILANO, 8 OTTOBRE 2014 - Proteste, scontri e momenti di tensione quest’oggi a Milano, dove va di scena il vertice dei ministri del Lavoro Ue per il semestre italiano di presidenza europea e la riunione dei capi di Stato.
Una conferenza sul lavoro alla quale il premier Matteo Renzi conta di presentarsi forte dell’incassata fiducia del Parlamento sulla riforma del lavoro
La giornata si è al momento contraddistinta per le proteste, per altro bipartisan, dei lavoratori. All’alba di questa mattina, nella zona di viale Forlanini, non distante dall’aeroporto di Linate, sono stati trovati alcuni manichini riportanti la scritta “Siamo tutti disoccupati” e con i colori delle bandiere dei Paesi che partecipano alla riunione dei ministri del lavoro. «Abbiamo voluto accogliere con manichini con la scritta “siamo tutti disoccupati” tradotta in tutte le lingue dell’Unione europea i capi del governo partecipanti al vertice straordinario sul lavoro e la crescita – ha affermato Francesco Quattrociocchi, responsabile milanese di Gioventù nazionale che ha rivendicato l’azione di protesta –. Questa Uer fatta di austerità e rigore sta strangolando l’Italia e i paesi del su Europa. I governi italiani succubi della Trojka sono complici di questo dramma sociale».
Ma come detto è una giornata di protesta che si diffonde in maniera trasversale. Lavoratori, studenti, disoccupati, operai, metalmeccanici e centri sociali della sinistra antagonista milanese, questa mattina, intorno alle 9.30, si sono dati appuntamento a pizzale Lotto per l’inizio del corteo. «Stop al jobs act» si legge nello striscione che guida i manifestanti. Attraversati viale Vigliani e viale Teodorico il corteo si concluderà in piazza Firenze con l’intervento dal palco del segretario della Fiom, Maurizio Landini.
Lo stesso Landini alla partenza del corteo ha affermato: «Siamo pronti ad occupare le fabbriche. Ci propongono di abbassare i salari. Le proposte del governo Renzi sono sbagliate perché peggiorano la condizione. La precarietà non si combatte con i licenziamenti ma con il tempo indeterminato e con maggiori diritti per tutti. Non ci stiamo – ha proseguito Landini – ad essere dipinti come i conservatori. Noi siamo quelli che si sono fatti il mazzo, producono ricchezza e vogliono cambiare il lavoro più di tutti, ma bisogna – ha concluso – che gli interessi di chi lavora ritornino al centro di questo Paese».[MORE]
Tuttavia sono da registrare alcuni tafferugli verificatesi in piazzale Turr, vicino alla sede della Conferenza, tra una minoranza di manifestanti e la polizia. Staccatisi dal resto del corteo, infatti, una trentina di manifestanti hanno cercato di oltre varcare la “zona rossa” predisposta dalla polizia in assetto antisommossa. A quel punto gli scontri sono stati inevitabili.
(Immagine da leggo.it)
Giovanni Maria Elia