Politica

Vertice al colle sulle riforme. E Grillo attacca Napolitano e sul presidenzialismo

ROMA, 3 GIUGNO 2013 - Questa mattina il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto al Quirinale il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il ministro delle Riforme, Gaetano Quagliariello, e il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini. Un vertice, quello tenutosi al Colle, utile a chiarire ulteriormente la strada da perseguire per realizzare le varie riforme necessarie al Paese, soprattutto alla luce delle recenti affermazioni di apertura del premier Letta sul tema del presidenzialismo.[MORE]

Un argomento, quest’ultimo, che nelle ultime ore ha aperto un vivo dibattito all’interno di tutti gli schieramenti politici, con pareri discordanti, ed anche in seno ai partiti di governo. E se dal Pdl sono arrivate parole di approvazione non si può dire altrettanto del Pd. Il ministro dell’Interno, nonché segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha dichiarato fiducioso: «sul presidenzialismo siamo vicini alla meta. In questi 20 anni abbiamo combattuto per il primato della sovranità popolare e per impedire che questo primato fosse mortificato dai giochi di Palazzo. Ora – ha spiegato Alfano – siamo vicini alla meta perché le aperture arrivate dal Pd sono importanti: i segnali arrivati da Renzi, Veltroni e dallo stesso Letta sono incoraggianti».

Ma per l’appunto, come accennato poc’anzi e come si può evincere dalle stesse parole del segretario Alfano, sull’argomento presidenzialismo il Pd non è unanime. Sono, infatti, diversi ed illustri i democratici che si oppongono: dall’ex segretario Pier Luigi Bersani, a Rosi Bindi al “giovane turco” Matteo Orfini. Resistenze che si confronteranno durante la direzione di partito convocata per domani pomeriggio.

E sulla faccenda presidenzialismo è immancabilmente intervenuto anche Beppe Grillo che, dal suo blog, ha dichiarato: «il presidenzialismo è un’idea di Berlusconi, vuol farsi eleggere presidente-duce d’Italia con l’aiuto delle televisioni che il “pdmenoelle” gli ha graziosamente lasciato da vent’anni ignorando ogni conflitto d’interessi. Mediaset – ha aggiunto sempre Grillo – trasmette grazie a generose concessioni governative sulle frequenze nazionali».

Ma il leader del M5S non ha risparmiato critiche neanche al presidente Napolitano che ieri, a margine dei festeggiamenti della nascita della Repubblica, aveva indicato in 18 mesi il tempo sufficiente a questo governo di larghe intese per portare a termine le varie riforme. «Napolitano, - ha scritto Grillo – che sabato ha percorso via dei Fori Imperiali a bordo della Flaminia presidenziale scoperta, un’immagine surreale del futuro della Repubblica, ha detto che “il governo Letta è un’esperienza a termine”, durerà 18 mesi, quando lui sarà alla soglia dei 90 anni. Mi domando, – aggiunge il leader del M5S – con quale autorità il presidente della repubblica definisce la durata di un governo? E perché 18 mesi?» Grillo sembra individuare una soluzione che ha il sapore del complotto ai danni del Movimento 5 Stelle: «da luglio a dicembre del 2014 l’Italia avrà la presidenza del Consiglio dei ministri della UE, in contiguità con le elezioni per il Parlamento europeo, nel giugno 2014, e con il rinnovo della Commissione Europea. Se il M5S – spiega Grillo – si confermasse primo partito con il dissolvimento contemporaneo di pdl, il cui condannato in secondo grado per evasione fiscale potrebbe finire nelle patri galere, e il pdmenoelle, già scisso ufficiosamente in tre tronconi, il presidente della UE potrebbe essere espressione del M5S». Una realtà che, secondo Grillo, le altre fazioni politiche voglio evitare ad ogni costo.

(Immagine da secoloditalia.it)

Giovanni Maria Elia