Chiesa e Società

Verso il Giubileo… Rubrica di #donfrancescocristofaro

Il Giubileo è un vero momento di grazia. È la mano tesa del Signore per incontrare, incrociare la nostra mano, una mano, molte volte debole, fragile; un cuore sballottato dai venti e dalle tempeste come quei barconi che siamo soliti vedere arrivare sulle nostre coste carichi di migranti alla ricerca di miglior vita; un piede zoppicante e vacillante, bisognoso di aiuto, sostegno.

Ecco, il Signore viene incontro a noi volendoci prendere per mano in questo cammino difficile, faticoso, arduo. Lui è Padre misericordioso che al nostro cuore pentito ridona pace e speranza. Lui è Padre amorevole che non si stanca di perdonarci. Lui non fa differenze di persone. Ogni uomo è sua creatura. Per tutti Gesù ha versato il suo sangue sulla croce.

Il Giubileo, detto anche Anno Santo, è un periodo speciale per la remissione dei peccati, la riconciliazione dell’uomo con Dio e dell’uomo con i fratelli; è un tempo di grazia in cui seriamente si può mettere mano all’aratro della propria conversione. Esso può essere ordinario e straordinario.

Quello ordinario è legato a scadenze prestabilite, mentre quello straordinario viene indetto in occasione di qualche avvenimento di particolare importanza e la sua durata varia da pochi giorni ad un anno. Il Giubileo Ordinario del 2025 è stato indetto da Papa Francesco con bolla di indizione il 9

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Le origini

Le origini del Giubileo risalgono all’Antico Testamento. Infatti la parola “giubileo” deriva da Jubilaeum che a sua volta deriva dalle tre parole ebraiche Jobel (ariete), Jobil (richiamo) e Jobal (remissione).

Nel capitolo XXV del Levitico, infatti, il popolo ebraico viene incoraggiato a far suonare il corno (Jobel) ogni qua- rantanove anni per richiamare (Jobil) la gente di tutto il paese, dichiarando santo il cinquantesimo anno e proclamando la remissione (Jobal) di tutti gli abitanti. Un vero anno di grazia.

Infatti, secondo l’Antico Testamento il Giubileo portava con sé la liberazione generale da una condizione di miseria, sofferenza ed emarginazione. Così, la legge stabiliva che nell’anno giubilare non si lavorasse nei campi, che tutte le case acquistate dopo l’ultimo Giubileo tornassero senza in- dennizzo al primo proprietario e che gli schiavi fossero liberati. Durante il Giubileo ogni uomo veniva perdonato. La misericordia, infatti, è la fedeltà di Dio ad ogni sua Parola.

Il rito più conosciuto del Giubileo è l’apertura solenne della Porta Santa: si tratta di una porta che viene aperta solo durante questa occasione, mentre negli altri anni rimane murata.

Hanno una Porta Santa le quattro basiliche maggiori di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore.

Il rito della Porta Santa esprime simbolicamente il concetto che, durante il Giubileo, è offerto ai fedeli un «percorso stra- ordinario» verso la salvezza.

(Dal libro Oh, Mamma Celeste, Tau Editrice di Don Francesco Cristofaro)