Cronaca

Veronica Panarello condannata a 30 anni di reclusione per l'omicidio del piccolo Loris

RAGUSA, 17 OTTOBRE – Il Gup di Ragusa, Andrea Reale, ha espresso la sentenza sull’omicidio del piccolo Loris: 30 anni di reclusione per la madre Veronica Panarello. La sentenza arriva a conclusione del processo col rito abbreviato condizionato da una perizia psichiatrica. Per la donna - accusata di avere strangolato il figlio con una fascetta di plastica nella loro casa di Santa Croce Camerina il 29 novembre del 2014 e di averne poi occultato il cadavere gettandolo in un canalone - la Procura aveva chiesto 30 anni il 3 ottobre scorso.[MORE]

Prima di ritirarsi in camera di consiglio, questa mattina il gup ha ascoltato le ultime repliche delle parti e infine ha accolto la richiesta della procura, che nella sua arringa conclusiva aveva anche illustrato il movente dell'omicidio: la possibile volontà della ragazza di mantenere segreta una relazione con il suocero. Relazione di cui il bambino poteva essere divenuto uno scomodo testimone.
Dal canto suo, però, Andrea Stival, il suocero di Veronica, ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento nella vicenda, nonché la relazione con la donna.


Intanto, dopo la richiesta di separazione dalla moglie, avanzata nelle scorse settimane, Davide Stival, papà di Loris - costituitosi parte civile - ha chiesto anche un risarcimento di 2 milioni di euro.

Prima della sentenza, entrando nel Palazzo di giustizia, l’avvocato di Veronica Panarello - ha riferito che la donna «è pronta da sempre a qualsiasi sentenza». «Certo – ha aggiunto - non è serena perché sta affrontando un momento particolare e un'ansia normale per questi casi. Non riusciamo a fare alcun tipo di previsione perché è un processo particolare e siamo aperti a ogni soluzione».
«Lei – ha concluso - si ritiene non colpevole e noi riteniamo che la prova oltre ogni ragionevole dubbio non è stata raccolta, quindi aspettiamo e vediamo quali sono le valutazioni del giudice oggi. Poi le sentenze si accettano o si impugnano».

Viceversa, Francesco Biazzo, legale di Andrea Stival, nonno della vittima, entrando nel Palazzo di Giustizia di Ragusa ha dichiarato: «Questa sentenza potrà dare una possibilità alla famiglia di riunirsi».
«E' 'commosso per quest'ultimo giorno e vuole soltanto giustizia e pace per suo nipote», ha proseguito l’avvocato parlando del suo assistito che non ha voluto rispondere alle domande dei giornalisti.

In attesa nel palazzo di giustizia di Ragusa dell'ultima udienza del processo c’era anche Francesco Panarello, padre di Veronica , che ha affermato: «Oggi è il giorno della speranza. E qualsiasi sia la sentenza io starò vicino a mia figlia: lo farò fino a che vivrò».

[foto: tgcom24.mediaset.it]

Antonella Sica