Cronaca
Verona, vino contraffatto: tre imprenditori del vino in manette
VERONA, 24 NOVEMBRE 2013- Sono accusati di frode in commercio e vendita di prodotti con marchio contraffatto. A quanto emerso dalle indagini del Nucleo antisofisticazione di Padova, sarebbero 80 le tonnellate di uva rossa sequestrate in una cantina di Tregnago.[MORE]
L’ispezione che ha portato a svolgere diversi controlli nei confronti della produzione di tre imprenditori del vino veronese. In particolare sotto sequestro vi sarebbero 80 tonnellate di uva rossa destinata alla produzione di Recioto e Amarone e 35mila litri di vino che sarebbero diventati Valpolicella Doc. Bottiglie pregiatissime, la cui vendita, secondo gli inquirenti, fino ad ora avrebbe fruttato oltre 600mila euro all’azienda di Tregnago. Alcune settimane agli agronomi della Siquria spa di Soave, società di certificazione autorizzata dal Ministero delle politiche agricole, qualcosa è apparso strano. Come si legge nel comunicato del Nas di Padova “14 ettari di vigneto di proprietà dell'imprenditore agricolo e di due familiari, titolari di altrettante aziende agricole, potevano produrre circa 40 tonnellate di uva in quanto i vigneti si presentavano trascurati, non avendo subito le dovute operazioni di potatura, diserbo e gli adeguati trattamenti per la difesa fitosanitaria”. Gli inquirenti sostengono che l’uva sarebbe stata acquistata in nero in altre province e non si tratterebbe del frutto di tipo rondinella o corvina ma di un’uva molto semplice dal costo di 20 centesimi al chilo. Gli imprenditori hanno risposto che possono invece provare la provenienza dell’uva, che a loro dire rientrerebbe nei confini stabiliti dal disciplinare della Docg per la produzione dei vini in Valpolicella.
Federica Sterza
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