Cronaca

Verona: Grillo contro il Traforo delle Torricelle, Tosi risponde

VERONA, 13 MARZO 2013- Beppe Grillo ne ha proprio per tutti. Questa volta nel mirino del comico genovese è finito il sindaco di Verona Flavio Tosi ed in particolare il progetto da lui supportato del Traforo delle Torricelle. Il cosiddetto Passante Nord è definito da Grillo come “scempio ambientale condito di frode fiscale e tangenti”.[MORE]

Il progetto consiste in un collegamento stradale di 11 km e 600 metri, di cui 4 km circa in galleria naturale o artificiale, funzionale al completamento dell’anello circonvallatorio che collegherebbe la zona nord di Verona con la tangenziale est. Al momento esistono già la Tangenziale Est e Sud; con il Traforo si realizzerebbe la Tangenziale Nord-Ovest. Sul sito del comitato pro-traforo si legge che ciò risulterebbe funzionale sia “ai traffici di provenienza extraurbana” sia allo smaltimento del traffico urbano, “attraverso il collegamento diretto tra Via Fincato e Via Mameli, ormai assolutamente indispensabile per risolvere gli attuali problemi di traffico di attraversamento delle aree urbane di Veronetta, Borgo Trento, Valdonega, Via Mameli e Via Ca’ di Cozzi”. Progetto importante dunque per ridurre il “congestionamento del traffico di tipo stop and go, l’inquinamento acustico e l’incidentalità”. L’iter amministrativo è stato avviato con una Delibera di Giunta comunale il 26 marzo 2008. Da allora i problemi non sono mancati. Oltre ad una buona fetta di cittadini contrari alla realizzazione dell’opera, il Passante Nord è finito nell’occhio del ciclone qualche settimana fa a causa della scoperta di illeciti e tangenti che hanno portato all’arresto dell’ad della Mantovani spa, una delle ditte candidate per l’appalto dell’opera. L’azienda avrebbe infatti emesso fatture false per un ammontare di 10 milioni di euro. Pane per i denti dei grillini. Sul blog del comico sotto accusa finisce in particolare il sistema di project financing, strumento attraverso il quale è possibile realizzare opere pubbliche con impiego di capitale privato. L’opera, secondo quanto si legge nel post di Alessandro Gennari, portavoce del M5s a Verona, sarebbe ormai inquinato dalla vicenda che ha scosso i vertici dell’azienda veneta. La richiesta è quella di interrompere l’iter di realizzazione per “fare chiarezza”, dato “il costo di 1 miliardo di euro”.

Non tarda la risposta di Tosi. “Sul traforo nessuno scempio, solo scempiaggini, ignoranza delle leggi, delle procedure e del progetto e il solito vizio di mettere in moto la macchina del fango. Comunque solo una persona in malafede può definire scempio ambientale la legittima aspirazione di una città stretta tra fiume Adige e colline a completare il suo anello circonvallatorio a nord, togliendo traffico ed inquinamento dalle zone centrali e dai quartieri. Così come solo una grandiosa malafede può associare termini come frode fiscale e tangenti ad un’opera non solo non ancora definitivamente appaltata, ma che deve ancora completare il suo iter burocratico-procedurale”. Il primo cittadino scaligero tiene anche a precisare che “essendo a corto di argomenti, coloro che si oppongono al Passante Nord utilizzano per diffamare Verona un’inchiesta della magistratura veneziana per evasione fiscale che riguarda lavori già eseguiti nel veneziano. Altri esempi di scempiaggini. Di colossale ignoranza? Il portavoce del M5s afferma che costa 1 milardo di euro un’opera la cui realizzazione invece costerà all’associazione di imprese private 436 milioni di euro; afferma che il sottoscritto abbia firmato una convenzione con la ditta che farà i lavori quando la convenzione non solo non è ancora stata firmata ma, beata ignoranza delle regole, sarà firmata dal Dirigente comunale responsabile del procedimento”.

Federica Sterza
 

Foto www.media.larena.it