Politica

Verona e gli scandali, Consiglio comunale boccia la proposta di una commissione d'indagine

VERONA, 22 MARZO 2014- I palazzi del potere scaligero sono stati recentemente scossi da diverse inchieste e così i gruppi all’opposizione hanno chiesto una commissione d’indagine. Ma il Consiglio comunale ha bocciato la proposta.

La richiesta, presentata da Pd, Sel, Movimento 5 Stelle, Forza Itali e Gruppo Misto è stata respinta. Nelle loro intenzioni la commissione, con sei mesi di tempo, avrebbe dovuto fare chiarezza sulle maggiori questioni che hanno interessato in questo periodo Verona: il caso Giacino e quello Agec, Parentopoli e le assunzioni sospette nelle municipalizzate. La proposta ha ottenuto 19 voti contarti (Lega Nord e Lista Tosi), 13 favorevoli e 2 astenuti.

Michele Bertucco, capogruppo Pd in comune, ha detto che “la commissione temporanea d'indagine è una previsione del regolamento del Consiglio comunale. Uno strumento essenziale per portare chiarezza a fronte di vicende gravi che hanno messo alla berlina questa amministrazione. La proposta nasceva mesi fa, ben prima dei fatti riguardanti l’ex vicesindaco Giacino. Con la bocciatura della proposta l’amministrazione ha dimostrato di temere che la commissione d’indagine, che non si sostituisce alla Procura, ma fa una verifica sugli atti amministrativi unicamente per garantire trasparenza, venisse presieduta dalla minoranza, cosa che peraltro avviene per tutte le commissioni di questo tipo”.

I consiglieri Movimento 5 Stelle Saurini e Benciolini hanno detto: “La maggioranza ha avuto anni per controllare e il risultato è stato che è dovuta intervenire la magistratura. Non ci si può fidare di questa amministrazione, a maggior ragione se vuole essere a capo di una commissione finalizzata alla verifica”. Per i consiglieri Pd Luigi Ugoli e Orietta Salemi “Si è chiesto semplicemente l’applicazione dell’articolo 14 del regolamento davanti ad una situazione grave. Esiste un fondato timore che non consente ai cittadini di mantenere intatta la fiducia data con il mandato elettorale, a cui va risposto dando piena trasparenza.Dobbiamo avere la certezza che le scelte fatte siano state prese solo con la motivazione politica e non per fini illeciti. Non c’è ragione per dire no a quello che è previsto dal regolamento del Consiglio comunale”.

Il consigliere di Verona civica Alberto Zelger definisce invece la proposta di commissione “immotivata”, in quanto “tutti gli atti relativi alle procedure di pianificazione territoriale sono stati visionati dagli uffici tecnici comunali che li hanno avvallati. La delegittimazione delle delibere potrebbe inoltre comportare una serie di ricorsi contro il Comune”.

Federica Sterza

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