Cronaca
Verona, caso Giacino e gli sms a Tosi. Sindaco: "Pm renda pubblici messaggi integrali"
VERONA, 13 MARZO 2014- Vuole evitare chiacchiere inutili il sindaco di Verona Flavio Tosi. Essendo il suo ex braccio destro Vito Giacino accusato di corruzione e concussione, il primo cittadino scaligero ci tiene che il suo nome resti pulito e, a quanti vociferano in merito ad uno scambio di sms tra lui e l’ex vicesindaco, Tosi risponde: “Il pm renda pubblici i messaggi integrali”.
“Invito, per un fatto di trasparenza, la pm Zanotti a rendere pubblici integralmente tutti gli sms che Vito Giacino ha mandato al sottoscritto nel periodo intercorso tra le sue dimissioni dalla carica di vicesindaco e assessore all'urbanistica e la sua traduzione a Montorio e le risposte che il sottoscritto ha mandato a Giacino. In questo modo tutti i cittadini di Verona potranno, come già il pm, rendersi conto che essi nulla avevano a che fare con le indagini e con le pratiche oggetto di indagine, ma riguardavano grandi temi della città che lui aveva seguito come vicesindaco”. Sfida aperta del sindaco di Verona a quanti vorrebbero usare politicamente questo fatto per gettare ombre sull’amministrazione Tosi. Il periodo di interesse è quello compreso tra il 15 novembre 2013, data delle dimissioni irrevocabili di Giacino dalla carica in Comune, al 17 febbraio scorso, giorno del suo arresto e trasferimento nel carcere di Montorio.
Le parole di Tosi non passano ovviamente inosservate. Il capogruppo in Consiglio comunale del Partito democratico, Michele Bertucco ha detto: “Il sindaco farebbe bene ad astenersi dall'interferire nell'indagine giudiziaria in corso nei confronti del suo ex vice, dedichi piuttosto le energie che gli rimangono a spiegare alla città che cosa sta accadendo nella sua amministrazione. Tosi dovrebbe sapere che le modalità di pubblicizzazione degli atti di una inchiesta sono regolamentate dalla legge e non avvengono su richiesta del sindaco o di qualcuno degli interessati. È già abbastanza grave il fatto che Giacino continuasse ad occuparsi di temi inerenti all'urbanistica anche dopo le proprie dimissioni e che inviasse istruzioni o consigli di comportamento direttamente al primo cittadino. Non peggiori ulteriormente le cose con richieste fatte solo a scopo propagandistico. La città chiede solo trasparenza e rispetto della legalità”.
Federica Sterza
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