Politica

"Verdoliva" e "Ceravolo": Catanzaro, "la citta' che affonda"

Riceviamo e pubblichiamo
CATANZARO, 21 MARZO 23015 -
Allo Stadio “Verdoliva”, la corrente elettrica manca e mancherà ancora per diversi giorni. In base alle informazioni fornite dagli Uffici, a colloqui avuti con alcune Società sportive, e ad un sopralluogo effettuato sul posto, per ora, la situazione è questa. Non si tratta, quindi, di un disguido momentaneo, bensì di un disservizio inaccettabile (sul quale chiederemo spiegazioni per iscritto per chiarire come sia potuto accadere), dovuto all'incuria dell'Amministrazione comunale, che non solo priva i cittadini di un servizio, ma causa anche un danno economico alle Società che non possono usufruire dell'impianto, sia per condizioni di visibilità che per non incorrere in eventuali sanzioni da parte delle Federazioni di appartenenza. Questo per quanto riguarda lo Stadio “Verdoliva”.   

Se poi ci spostiamo sul principale impianto sportivo della Città, il “Ceravolo”, c'è solamente da piangere. C'è, sul tema, una coltre di silenzio che è ha davvero dell'incredibile. Il Sindaco non si è mai degnato di rispondere alle interrogazioni – scritte – a lui indirizzate sul tema, e le risposte alle legittime denunce e preoccupazioni sono state improntate ad un atteggiamento seccato ed irridente, come se si trattasse di un fatto personale e non invece di una delle principali opere pubbliche del Capoluogo (oltre alle implicazioni di carattere sociale e sportivo). Anche qui, in base alle informazioni raccolte, nella più totale autonomia e solitudine rispetto ai doveri di trasparenza dell'Amministrazione, denunciamo ancora una volta grandissima preoccupazione per lo stato dei lavori. [MORE]

Ad oggi, riteniamo che la situazione non sia assolutamente quella che si vuole far credere. Sorvoliamo sulle assicurazioni di completamento di lotti (Campo B) entro fine febbraio, come detto dall'Assessore allo Sport, e sorvoliamo anche sull'opuscolo di metà mandato del Sindaco (quello pagato coi soldi della Protezione Civile), che parla di “iter rapido ed efficace”, e di “lavori prontamente avviati” (con quale faccia, Sindaco?), e sorvoliamo anche su una telenovela che dura ormai da 4 anni, che riguarda 5 milioni di soldi pubblici ed un settore che coinvolge migliaia di cittadini-utenti.

Ricordiamo come sia stato possibile cominciare i lavori soltanto grazie ad una anticipazione sui fonti CIPE effettuata dal Comune di Catanzaro, per circa un milione e mezzo; allo stato attuale, ci risulta che la restante parte non sia ancora arrivata, e che proprio per questi motivi i lavori siano rallentati e addirittura rischino lo stop. Quando si parla di "cronoprogramma rispettato", quindi, bisognerebbe capire anzitutto quale sia il cronoprogramma, perché noi non siamo ancora riusciti a capirlo. Ma, sicuramente, sarà per colpa nostra.

Comprendiamo che, per una Amministrazione abituata ad intervenire soltanto con comunicati stampa di "esprimo viva soddisfazione", la visione della realtà possa essere effettivamente distorta. Noi purtroppo vediamo una Città, Catanzaro, che anche nello Sport, come in tutti gli altri settori, non è “la Città che cambia”, come detto sull'opuscolo di metà mandato del Sindaco (quello pagato coi soldi della Protezione Civile, sempre quello), ma piuttosto “la Città che affonda”.

Nozia segnalata da: (Antonio Giglio, Consigliere comunale Capogruppo PSI-PSE)