Cronaca
A Ventimiglia la protesta dei migranti contro il blocco del confine da parte della Francia
VENTIMIGLIA, 13 GIUGNO 2015 - Nel pomeriggio i profughi che si trovano a Ventimiglia hanno inscenato una protesta ancora in corso. Il corteo, che si dirama tra il centro e la frontiera, vede i migranti marciare rivendicando i loro diritti: “we are not animals”, “we are human beings”.[MORE]
Dopo il blocco della frontiera di giovedì da parte della Francia, a Ventimiglia sale la tensione. Così facendo, infatti, i migranti che vorrebbero lasciare l’Italia non possono farlo. Già quando la Francia li intercettava e riammetteva in Italia, i migranti si arrabbiavano. Non capivano. Ci sono i sudanesi, come Ibrahim, tra i pochi a parlare un inglese stentato: «Voglio andare in Inghilterra», con il tono di chi non capisce perché gli si impedisce di raggiungere i parenti. O gli eritrei, come Tesfu, 20 anni, bella e dai modi eleganti: vuole andare in Danimarca, come molte donne del suo villaggio prima di lei.
Ora che sarà impossibile per loro varcare il confine, il malcontento e la rabbia assumono i toni di una protesta. Il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano parla di “situazione delicata” che “sta diventando un caso diplomatico perché un gruppo di migranti, mostrando il biglietto del treno Nizza-Parigi, dice di essere stato prelevato a Nizza e riportato a Ventimiglia”. Il primo cittadino si riferisce alle camionette della Gendarmerie schierate al confine, dove non si passa più. Anzi, stando a quel che racconta il sindaco, chi ce la fa a sorpassare quel che nemmeno pochi giorni avremmo definito un normale transito Schenghen per il via libera in Europa, semmai viene preso e rispedito in Italia.
Nel pomeriggio sono stati allontanati dalla polizia italiana circa trenta migranti che si trovavano davanti al varco della frontiera. Poco dopo sarebbe iniziato il corteo. I numeri sono variabili e certamente destinati a ingrossarsi viste le emergenze che esplodono ovunque tra Africa e Asia. Di migliaia di richiedenti asilo non si sa più nulla, altri sono scomparsi. Si riesce però ad ammettere che da solo, il nostro Pase, non può materialmente affrontare un’emergenza di tale portata e drammaticità. Peraltro, la maggior parte dei migranti, in Italia, non vuole proprio rimanerci.
Luna Isabella
(foto da arciumbria.it)