Cronaca
Ventimiglia invasa dagli immigrati: l'unione europea critica la Francia
VENTIMIGLIA, 01 APRILE 2011 - Cecilia Malstroem, Commissario europeo agli afferi interni di nazionalità svedese, oggi in tarda mattinata ha inviato alla Francia un ulteriore monito dopo la famosa querelle che l'anno scorso, si era in piena estate, la vide protagonista di un braccio di ferro con il governo di Parigi che stava rimpatriando in Romania ed, in misura minore, in Bulgaria qualcosa come undicimila cittadini dell'Unione europea di nazionalità Rom. Quest'oggi è stata invece la decisione del governo Fillon sulla blindatura del confine con l'Italia, direttamente ispirata dal Presidente Nikolas Sarkozy, a meritare le rampogne del commissario svedese. [MORE]
“La Francia appartiene allo spazio Schengen come l'Italia, i suoi confini devono rimanere aperti,ci deve essere solidarietà tra i due Paesi, la Francia non può continuare a riammettere in Italia tutti gli immigrati provenienti dal Maghreb facendo ricadere l'onere di questa ondata immigratoria solamente sul governo italiano”, ha scandito la Malstroem, avvallando sostanzialmente le lamentele in materia già formulate da Roma e dal suo Premier Silvio Berlusconi, sostenuto dal Ministro degli Interni del suo governo Roberto Maroni. In realltà la Francia ha eretto al Confine di stato sud- orientale dI Ventimiglia una vera e propria muraglia umana costituita da gendarmi e poliziotti attraverso al quale non filtra alcun nordafricano che, presupponendosene lo stato di clandestinità, viene respinto ed immediatamente riammesso in Italia.
“L'Italia non faccia la furba, I clandestini provenienti dalla Tunisia se li deve tenere tutti lei, non ce ne mandi nessuno” ebbe a dire poco più di dieci giorni fa proprio a Ventimiglia il nuovo Ministro francese agli affari interni Claude Geant.L'intervento di oggi del Commissario europeo dimostra però che, in materia, secondo il Diritto Comunitario non è che Parigi abbia proprio ragione ed anzi ci consegna l'immagine di un governo, quello italiano di centro- destra presieduto da Silvio Berlusconi, molto più ossequioso delle leggi europee. La blindatura del confine italo- francese, occorre ricordare, ha gettato la cittadina imperiese di Ventimiglia nel caos, consegnandola nelle mani di quasi un migliaio di disperati tunisini che vi bivaccano aspettando solamente il momento propizio per passare illegalmente il confine con l'aiuto dei “ passeurs”, criminali che speculano sul desiderio di questi clandestini, che conoscono a menadito i sentieri a strapiombo sul mare da percorrere per aggirare i normali posti di frontiera. Ora che anche a Ventimiglia i controlli delle forze dell'ordine italiane sono decuplicati questo turpe traffico coinvolge pure le città turistiche vicine di Bordighera e Sanremo da dove partono questi novelli Caronte del terzo millennio con il loro carico di miseria umana. Oggi dunque l'Italia è costretta a sobbarcarsi in tutto e per tutto l'emergenza immigrati e profughi di provenienza nord-africana, dopo che il Maghreb è stato scosso dalla crisi libica, fortemente voluta e scatenata dall'attacco sferrato proprio dalla Francia a Gheddafi. Aiutando i ribelli di Bengasi Nikolas Sarkozy mira a garantirsi i privilegi economici conseguenti ad una proficua collaborazione con la dirigenza libica del dopo Gheddafi, scaricando gli impressionanti costi umani di quest'operazione solamente sull'Italia condannata dalla geografia ad essere il primo punto d'approdo dei clandestini in Europa. D'altronde Sarkozy, molto più attento alle proprie fortune politiche in patria che non agli Affari europei non può comportarsi in altro modo, specialmente dopo la sonora disfatta del Partito gollista da lui guidato alle elezioni cantonali di domenica scorsa che hanno visto prevalere tre elementi: una fortissima astensione giacchè i seguaci dell'Ump gollista non sono andati a votare, una forte avanzata dell'estrema destra di Marine Le Pen che oggi quasi eguaglia il Partito gollista nelle preferenze dell'elettorato e che basa le propria propaganda sulla fine del sogno degli Stati Uniti d'Europa e sulla totale chiusura agli immigrati nonchè su una decisa affermazione della sinistra socialista di Dominique Strauss- Kahn e di Martine Aubry dati dai sondaggisti come prossimi inquilini dell'Eliseo,
Marine Le Pen permettendo. Il fantasma di una probabile disfatta alle presidenziali dell'anno prossimo pare indurre i notabli dell'Ump a cercare un candidato alternativo all'attuale Presidente. Sarkozy dal canto suo si sente accerchiato e reagisce mostrando i muscoli, sia contro Gheddafi, sia contro i clandestini, sia nei confronti dell'Italia che l'innato complesso di superiorità francese ha sempre considerato solo poco più di un'espressione geografica poco affidabile. Sarkozy, dunque, sta disperatamente cercando di risalire la china togliendo argomentazioni propagandistiche al suo grande incubo: Marine Le Pen ed il suo Fronte Nazionale. Unione europea e Cecilia Malstroem permettendo.
Sergio Bagnoli