Cronaca
Ventidue anni fa moriva Giovanni Falcone: il giorno della memoria per un futuro migliore
PALERMO, 23 MAGGIO 2014 - Moriva il 23 maggio di ventidue anni fa il giudice Giovanni Falcone, ucciso dalla mafia, assassinato con 500 chili di tritolo, sull’autostrada che dall’aeroporto di Punta Raisi (oggi denominato Falcone-Borsellino), porta al capoluogo siciliano. Il giudice rientrava da Roma, dove ormai viveva da mesi, dopo avere, cioè, accettato la proposta di dirigere gli Affari penali del Ministero della Giustizia.
Così alle 17:58, in quel pomeriggio di primavera siciliana, una violenta esplosione scosse Capaci: il giudice Falcone era stato ucciso, e con lui la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della sua scorta. Oggi il 22 maggio è la giornata in cui convenzionalmente vengono ricordate anche tutte le altre vittime della mafia, tra cui Paolo Borsellino, magistrato amico e collega di Falcone, ucciso in via D’Amelio il 19 luglio dello stesso anno. [MORE]
"Quando domani saremo sotto l'albero Falcone, alla minima brezza sentirete vibrare le foglie come se volessero segnalare la presenza di tutti i caduti. Che forza sarebbe Palermo, l'Italia, se tutti loro fossero vivi! Trasformiamo quella brezza in un vento che sospinga il viaggio di questa nave, che porti via dubbi e perplessità, indifferenza e rassegnazione, che faccia riemergere il coraggio e l'indignazione, la dignità e la voglia di giustizia".
Con queste parole ieri il presidente del Senato Pietro Grasso ha salutato i giovani passeggeri della “Nave della legalità”, salpata, anche quest’anno, da Civitavecchia verso la Sicilia. Nel suo discorso il significato stesso del 22 maggio, di una commemorazione che serva, cioè, non solo a ricordare quanto accaduto, ma costituisca un punto di partenza per costruire un nuovo futuro, fondato proprio sui giovani.
Lo stesso concetto è stato ribadito anche dal vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, che ha dichiarato che "la memoria è uno degli strumenti più importanti che abbiamo per fissare il passato e per costruire un futuro diverso”. “Si tratta di un evento dal doppio valore simbolico: si ricordano le figure di due uomini dello Stato, quali Falcone e Borsellino, che per lo Stato e la legalità hanno dato la vita e lo si fa proprio con 1500 tra studenti e docenti", ha detto ancora Guerini.
I giovani, dunque, protagonisti di questa giornata. Saranno circa un migliaio quelli che si recheranno nell’aula bunker del carcere Ucciardone per assistere alla manifestazione cui prenderanno parte molte personalità politiche e non solo. Tra essi anche una delegazione di ragazzi provenienti da New York e Washington. Nel pomeriggio, poi, due cortei, uno in partenza dal carcere ed uno da via d’Amelio, si muoveranno verso via Notarbartolo, dove alle 17:58, sotto l’albero Falcone, sarà osservato un minuto di silenzio.
Tutto questo perché, come ha detto ancora ieri Guerini, “La Nave della legalità rappresenta anche lo Stato e la società che non si nascondono. Che non hanno paura di pronunciare l'oscenità della parola mafia". "Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene", diceva Paolo Borsellino. Noi ne parliamo e la combattiamo con atti concreti. Ecco, La Nave della Legalità significa tutto ciò: la mafia esiste e noi la sconfiggiamo", ha concluso il vicesegretario Pd.
Katia Portovenero