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Venezuela, nuovi scontri a Caracas. La Russia averte gli Usa: "Non immischiatevi"

Claudio Canzone
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Venezuela, nuovi scontri a Caracas. La Russia averte gli Usa: "Non immischiatevi"
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CARACAS, 2 MAGGIO - Nuovi scontri in Venezuela e nuove tensioni tra Russia e Stati Uniti. Nelle ultime ore a Caracas gli agenti della Guardia Nazionale Bolivariana hanno utilizzato gas lacrimogeni e sfollagente per disperdere centinaia di oppositori del regime. E mentre i militari, almeno per ora, non hanno dato segnali di sostegno alla rivolta, l’altro leader dell'opposizione venezuelana, Leopoldo López, ha lasciato l'ambasciata del Cile dove si era rifugiato martedì trasferendosi in quella spagnola insieme alla sua famiglia.

La crisi nel Paese latinoamericano ha innescato un vero e proprio braccio di ferro tra Washington e Mosca, con accuse reciproche, minacce e toni da Guerra Fredda. Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha dichiarato che “qualunque intervento americano violerebbe il diritto internazionale”. Il capo del Dipartimento di Stato, Mike Pompeo, gli ha risposto invece che se fosse necessaria un’azione militare in Venezuela gli Stati Uniti non si tirerebbero indietro. Anche se, ha specificato Pompeo, “una transizione pacifica del potere nel Paese” è la soluzione privilegiata da Washington. 

Pompeo ha poi accusato Russia e Cuba di voler destabilizzare il Venezuela, mettendo così a rischio le relazioni bilaterali tra Washington e Mosca. A mettere in guardia Cuba ci ha pensato direttamente Donald Trump: “Se le truppe e le milizie cubane non cesseranno immediatamente le operazioni militari e di altro genere allo scopo di causare la morte e la distruzione della Costituzione venezuelana, imporremo un embargo totale sull’isola insieme a più sanzioni”, ha tuonato il presidente in un tweet. 

Intanto nel Paese nuove manifestazioni di piazza contrarie al regime sono state convocate da Guaidò, che ha annunciato a partire da giovedì l’inizio di un programma di scioperi scaglionati nell’amministrazione pubblica. L’obiettivo dell’autoproclamato presidente ad interim è che tutti i settori dell’amministrazione pubblica si uniscano in uno sciopero generale. “Resteremo nelle strade fino ad ottenere la fine dell’usurpazione di Maduro, un governo di transizione e libere elezioni”, ha detto Guaidò.

Claudio Canzone

Fonte foto: ilpopulista.it

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Scritto da Claudio Canzone

Giornalista di InfoOggi

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