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Venezuela, elezioni: Maduro traballa. Il centrodestra conquista 99 seggi su 167
CARACAS, 07 DICEMBRE 2015 - Le elezioni legislative venezuelane colpiscono la presidenza Maduro permettendo la conquista di 99 seggi su 167 al centrodestra antichavista.[MORE]
ELEZIONI E SCONFITTA DEL SOCIALISMO
Sono 99 i seggi parlamentari che l'opposizione del centro destra è riuscita a conquistare alle elezioni legislative, chiusesi ieri sera. Il partito del presidente socialista, Nicolas Maduro ha ottenuto solo 46 seggi, l'attribuzione dei restanti 22 determinerà l'eventuale maggioranza qualificata per il Mud (coalizione di centrodestra). Attualmente, la fase di scrutinio è ancora in corso e risulta presente la maggioranza semplice, nel caso in cui, in corso di spoglio, il Mud dovesse raggiungere quota 110, otterrebbe anche la maggioranza qualificata che permetterebbe, al Mud, di approvare in modo autonomo le leggi, superare i veti dell'esecutivo, sostituire i magistrati del Tribunale Superiore di Giustizia e, anche, convocare assemblea costituzionale. In tal ultimo caso, la posizione di Maduro diverrebbe alquanto precaria: il presidente sarebbe costretto a dimettersi in attesa dell'approvazione della nuova costituzione. Sarebbe, inoltre, possibile indire referendum popolare per chiedere ai venezuelani se mantenere la presidenza Maduro o meno. Insomma, maggiormente elevato risulterà il numero dei seggi che, nelle prossime ore, verranno scrutinati a favore dell'opposizione di centrodestra, maggiori risulteranno i poteri della stessa e proporzionalmente discendenti le posizioni dei socialisti.
MADURO IN CARICA NONOSTANTE LA SCONFITTA
Sebbene la sconfitta del fronte socialista, rappresentato dal partito di governo Psuv, sia stata ammessa dallo stesso Maduro, il presidente venezuelano non abbandonerà la propria poltrona. Rimarrà, difatti, in carica per altri tre anni, fino la conclusione del mandato. Motto dei chavisti è "la rivoluzione continua" mentre il diffuso commento alla sconfitta elettorale sembrerebbe di "reazione della controrivoluzione". Ha parlato di "guerra economica" Maduro, in un discorso televisivo, una guerra economica promossa dagli States che ha determinato una provvisoria sconfitta. "Per ora abbiamo perso" ha detto il presidente, citando Chavez, ma Maduro, che di Chavez di certo non ha il carisma, e il governo di colpe ne hanno molte, come l'incapacità di raggiungere un affrancamento dalla dipendenza petrolifera, le improduttive nazionalizzazioni, la crescente povertà che colpisce il 70% della popolazione, il controllo diffuso della criminalità organizzata in interi quartieri di Caracas e via discorrendo.
Julio Borges, deputato dell'opposizione in intervista ha dichiarato "mi sento come se avessimo vinto la Coppa del mondo giocando con le gambe legate. Questa campagna elettorale è stata la più offensiva di sempre, ma l'importante è che abbiamo saputo usare la democrazia per sconfiggere un sistema che è profondamente antidemocratico", certamente dopo quanto accaduto il 6D, la giornata di ieri rimarrà nella storia venezuelana come segno di una inequivocabile richiesta di cambiamento.
Fonte foto: slate.com
Ilary Tiralongo