Vatileaks 2, Paolo Berlusconi indagato: non avrebbe denunciato i ricatti della Chaoqui
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CITTA' DEL VATICANO, 1 DICEMBRE 2015 - Paolo Berlusconi è indagato dalla procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta che coinvolge Francesca Immacolata Chaouqui, la consulente del Papa sotto processo in Vaticano e il marito Corrado Lanino. Il fratello dell'ex premier è indagato per concussione: non avrebbe denunciato ricatti e pressioni subiti dalla donna. La sua iscrizione è un atto dovuto in base alle carte giunte dalla Procura di Terni sulla compravendita del castello di San Girolamo a Narni. I magistrati della Procura di Roma, tuttavia, hanno preso in considerazione altre ipotesi di reato, come quella del millantato credito, in cui Paolo Berlusconi figurerebbe come vittima della minaccia. [MORE]
Anche nei confronti della Chaouqui, ex componente della Commissione della Santa Sede per gli affari economici, i magistrati capitolini contestano il reato di concussione per induzione, lo stesso contestato a Berlusconi, ma al momento vengono presi in considerazione anche altri profili penali come il millantato credito. Negli atti dell'inchiesta umbra sono presenti una serie di telefonate intercorse tra la pr e Paolo Berlusconi durante le quali la consulente vaticana avrebbe minacciato il fratello dell'ex Cavaliere di far uscire notizie riservate su alcuni conti dello Ior. I pm le stanno leggendo e ascoltando per capire se possano configurarsi i reati di estorsione o minaccia. Non è escluso, poi, che i diretti protagonisti della vicenda possano essere convocati. Quanto a Silvio Berlusconi, non ci sono accertamenti a suo carico a piazzale Clodio.
Niccolò Ghedini, senatore di Forza Italia e legale dell'ex presidente del Consiglio assicura che il ricatto che sarebbe stato ordito contro la famiglia Berlusconi è un'invenzione della stampa e non ci sarebbe nessun coinvolgimento di Silvio Berlusconi nelle trame della Chaouqui: "In relazione alle notizie apparse quest'oggi su alcuni quotidiani si precisa che il presidente Berlusconi non ha mai avuto alcun contatto con la signora Francesca Chaouqui, né ha mai avuto indicazione alcuna da parte di chicchessia di richieste dalla stessa formulate". "Fra l'altro, mancava qualsiasi possibilità - ha precisato invece Ghedini - di avanzare pretese non essendovi alcun collegamento possibile fra il presidente Berlusconi e gli 'affari vaticani' o la Banca Vaticana. Si tratta dunque di illazioni infondate e pretestuose che saranno perseguite in ogni sede".
Intanto, sotto accusa su più fronti, Francesca Immacolata Chaouqui passa al contrattacco, definisce Monsignor Bada un "verme" e si dice "disgustata dai suoi sorrisi": “Non c'è una singola prova per condannarmi ma se dovesse finire male mi ritengo una martire e pretendo di scontare la pena, non accetterò la grazia, mi ritengo prigioniero politico". Nell'attacco lanciato contro il suo grande accsuatore, la Chaoqui non risparmia colpi. "Io a letto con Balda? Ma l'avete mai visto il monsignore... Non gli piacciono le donne, questo è sicuro. Negli ultimi tempi stentavo a riconoscerlo, quello che dicevano tutti è che è uno travestito da prete".
E il memoriale che monsignor Lucio Vallejo Balda ha consegnato al primo avvocato (poi sostituito) l'8 novembre scorso dove c'è la confessione dei suoi rapporti, anche carnali, con Francesca Immacolata Chaouqui allora?: "E' un memoriale da pazzi, è tutto falso. Ho già querelato. E' opera dei suoi avvocati, vogliono sostenere che Balda non era lucido mentre passava quei documenti, mentre faceva certe azioni, perché c'era una persona accanto a lui con comportamenti strani che lo induce a fare queste cose”, si difende la consulente del Papa finita nei guai.