Cultura e Spettacolo
Vasco Rossi si racconta: "Il rock è sesso e deve provocare le coscienze"
ROMA, 19 APRILE 2016 - E' un Vasco Rossi a ruota libera quello protagonista all'Auditorium Parco Della Musica di Roma, nell'ambito della rassegna "Incontri d'autore". Assieme ai numerosi fan accorsi, il rocker di Zocca ha ripercorso la sua vita e la sua carriera ai microfoni di Ernesto Assante e Gino Castaldo, tra scrosci di applausi e cori da stadio che intervallavano ogni suo intervento. In attesa dei quattro concerti evento che terrà all'Olimpico di Roma il 22 e 23 ed il 26 e 27 giugno prossimi. "Proporremo qualcosa di nuovo, questo è un prolungamento del tour dello scorso anno, quando era Roma era rimasta fuori e i fan si sono lamentati molto".[MORE]
IL ROCK è SESSO Cos'è il rock per Vasco Rossi? "E' il linguaggio che ti permette di esprimere emozioni forti, intese, è una grande forma di comunicazione. Per me il massimo sono i Rolling Stones, anche più di Elvis. Perché il rock è sesso e deve provocare le coscienze". Poi, un interessante aneddoto sulla nascita di uno dei suoi pezzi più famosi, quel "Siamo solo noi" che ha fatto cantare intere generazioni. "Una sera ero in concerto vicino Zocca, salgo su una cassa spia, si piega, cado e faccio una figura di merda. Tornando a casa ho pianto dalla rabbia. Quando sono arrivato a casa - continua il Blasco - ho cominciato a scrivere, tirando fuori tutta la rabbia di sempre, quella che avevo fin da ragazzino a Modena quando mi prendevano in giro perché venivo dalla montagna, quelle delle storie d'amore finite male. E mi ispirato a quel 'sei solo te' che mia madre mi diceva facendo paragoni con la vita di altri. Era il mio modo di dire 'non rompere, me la cavo da solo anche così'. E ve la caverete tutti, anche voi. Anche se andate a letto la mattina presto".
Se lo dice Vasco, possiamo sicuramente crederci.
Fonte immagine: allmusicitalia.it
Alessandro Romani