Cronaca

"Vanno a farsi i selfie con i ribelli" la provocazione dell'assessore sulle ragazze rapite in Siria

VARESE, 09 AGOSTO 2014 - Non si placano le polemiche nei confronti dell'assessore di Varese che, nel commentare quanto accaduto alle due ragazze (forse rapite in Siria), si era lasciato sfuggire le seguenti parole: "Ora mi chiedo per le due sprovvedute (sarò diplomatico) partite per farsi i selfie tra i ribelli siriani è giusto che si mobiliti la diplomazia internazionale? Si, per carità. Ma che addirittura si ipotizzi il pagamento di un riscatto a spese nostre? Io lo farei eventualmente pagare ai loro ancor più sprovveduti genitori”.

Secondo l'assessore, le due ragazze avrebbero dovuto giocare ancora con le Barbie, invece di andare in una zona di conflitto. Si tratta di dichiarazioni che arrivano mentre non si sa nulla su quanto sia realmente accaduto alle due ragazze e la Farnesina è ancora mobilitata nel cercarle.[MORE]

Le famiglie mantengono il riserbo

Le famiglie delle due ragazze rapite preferiscono non commentare alle parole dell'assessore. La famiglia Ramelli ha invitato parenti e amici a non rispondere alle domande dei media, mentre i più stretti congiunti hanno scelto il silenzio, per consentire alla Farnesina di fare il proprio lavoro.

La famiglia Marzullo, attraverso il padre della ragazza rapita, ha scelto di concedere una sola intervista, mentre si trova a Roma su invito della Farnesina, in attesa di notizie. Il padre della ragazza ha dichiarato di aver più volte cercato di dissuadere la figlia, ma che il desiderio di aiutare le popolazioni in dificoltà e i bambini della Siria era stato troppo forte nel cuore della raggazza per lasciar perdere tutto.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Annarita Faggioni