Parola e Fede
Vangelo del giorno. Lunedì della terza Domenica di Pasqua
Dal Vangelo secondo Giovanni
Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».[MORE]
Cosa ci chiede Gesù nel Vangelo di oggi? Che Ogni uomo compia le opere di Dio. E qual ‘è l’opera che Dio ci chiede? «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato»: Cristo Gesù.
C’è un luogo o c’è un momento in cui credere in Gesù? Sempre si crede in Gesù. Dove dobbiamo credere in Gesù? Ovunque siamo, viviamo e operiamo. Dobbiamo essere cristiani in casa, a lavoro, in ufficio, per strada, a scuola, in Chiesa. Non possiamo avere due abiti da indossare: uno per entrare in Chiesa e l’altro da indossare quando usciamo dalla Chiesa. Ricordiamoci che la veste che ci è stata consegnata nel battesimo è una sola e quella dobbiamo portare tutti giorni. Dobbiamo essere cristiani autentici che hanno una sola Parola, quella di Gesù, un solo pensiero quello di Gesù, una sola vita quella interamente pervasa dal Vangelo.
Datevi da fare per il cibo che perisce. Nessuno alla morte porterà con se nell’eternità qualcosa di materiale. Non portiamo case, terreni, costruzioni varie. Allora, con che cosa ci presenteremo nell’eternità? Con il carico d’amore, di misericordia vissuta. Che la nostra veste nuziale, veste con cui ci presenteremo dinanzi all’Altissimo, sia tessuta interamente d’amore e impreziosita con le perle di ogni virtù.
Buona e santa giornata a tutti.