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ROMA, 7 SETTEMBRE – “No a coperture a macchia di leopardo”, è questo il messaggio che l’Ordine dei Medici di Venezia, quello nazionale e Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri) hanno inviato al presidente del Veneto Luca Zaia, in risposta alla decisione di quest’ultimo di approvare una moratoria che di fatto sospende l’operatività sul territorio della regione dell’obbligo vaccinale.[MORE]
Per l’Ordine dei Medici, una copertura dell’85% in un’area e del 95% in quella vicina non potrebbe che incrementare sensibilmente il rischio di epidemie, esponendo a pericoli i singoli e la collettività. I medici, pur sottolineando nella lettera la consapevolezza della “repentina accelerazione sotto l’aspetto organizzativo” hanno evidenziato come una moratoria biennale potrebbe creare una protezione “a due velocità”.
La Regione Veneto ha concesso una proroga fino al 2019 per presentare i documenti vaccinali.
Nella lettera, a firma di Maurizio Scassola, vicepresidente Fnomceo, e Giovanni Leoni, presidente dell’Ordine di Venezia, è esplicito il riferimento al dialogo come “chiave di ogni strategia di sanità pubblica”. Tuttavia, in considerazione del calo di coperture vaccinali riscontrato in molte zone d’Italia, tale da aver portato alla riemersione di alcune malattie infettive, l’obbligo vaccinale viene definito come “un criterio adeguato”.
Scassola e Leoni hanno poi sottolineato come, pur godendo il Veneto dei frutti di politiche attente ed oculate che hanno tenuto elevato il livello di copertura, non si possa “dormire sugli allori, né limitarsi a ragionare sull’esperienza territoriale”, dovendosi infatti necessariamente tener conto anche dei “flussi migratori, pensando così su scala nazionale, europea e globale”.
Elemento chiave della strategia, per i medici, resta comunque il dialogo con le famigli, i genitori, per informare ed educare sull’effettiva sicurezza ed efficacia dei vaccini.
Paolo Fernandes
Foto: inuovivespri.it