Cronaca
Va in ospedale per un mal di pancia, muore il giorno dopo
ROMA, 9 MAGGIO 2012 – Una ragazzina di tredici anni è morta per un arresto cardiocircolatorio il giorno dopo essersi recata in ospedale per un mal di pancia. La vicenda risale allo scorso 27 aprile, quando Ilaria, tredicenne di Genazzano, in provincia di Roma, era stata accompagnata dalla madre all'ospedale di Colleferro a causa di un mal di pancia che durava da alcuni giorni. I disturbi erano cominciati qualche giorno prima, mentre la ragazzina era in gita scolastica e si lamentava al telefono con la madre di avere scarso appetito, stitichezza e dolori alla pancia. Tornata a casa, su suggerimento del pediatra, la madre la porta al pronto soccorso, dove viene ricoverata in codice gallo nel reparto di pediatria.
La ragazza però muore per arresto cardiocircolatorio il giorno dopo il ricovero. In un primo momento la madre, sconvolta per la morte della figlia, non aveva autorizzato l'autopsia, ma dopo qualche giorno, il 4 maggio, la famiglia cambia idea. Il padre si presenta in ospedale per ritirare la cartella clinica della figlia e decide di sporgere denuncia. La cartella clinica era tuttavia già stata acquisita dai Nas carabinieri di Roma e consegnata alla procura di Velletri che ora ha aperto un'inchiesta sulla vicenda. Il corpo della ragazza viene riesumato e il 7 maggio viene eseguita l'autopsia.[MORE]
Secondo l'Asl di Colleferro «se errore c'è stato si è trattato di errore di umanità – afferma Domenico Lovecchio, responsabile di medicina legale della Asl dell'ospedale - Volevamo rispettare il volere della madre. Nell'autopsia, ieri, non sono stati trovati impedimenti meccanici, cioè non abbiamo trovato perforazioni ma un megacolon e un megasigma. C'era ovviamente un'occlusione intestinale, ma per stabilire le cause bisognerà aspettare i risultati istologici».
«Ero a Cesena per lavoro – ha spiegato il padre – quando mi hanno telefonato la mattina del 28 Ilaria stava molto male. Sono corso in ospedale e mi hanno detto che Ilaria era morta e che dall’ecografia risultava che l’intestino era pieno di feci e che il decesso era dovuto ad arresto cardiocircolatorio ma che non si sapeva la vera causa. Sconvolti dal dolore e per assecondare la mia ex moglie che non voleva far fare l’autopsia ho detto no anch’io. Ma il 4 maggio mi sono presentato in ospedale per ottenere una copia della cartella clinica perché volevo presentare una denuncia alla magistratura. Ma quando sono andata a ritirarla, mi hanno spiegato che i Nas l’avevano sequestrata il giorno prima. Ho fiducia nella magistratura e nei carabinieri ma se c’è qualcuno che ha sbagliato, deve pagare penalmente».
(foto da www.aslromag.info)