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BARI, 26 LUGLIO 2014 - Secondo chi indaga, avrebbe per anni prestato soldi alle imprese in difficoltà sotto fortissimi tassi di usura. Si è conclusa così la vicenda di 'Pinucc u' drogat' (com'era soprannominato nei dintorni), dopo indagini che risalgono al 2011 e all'operazione Belfagor.
L'indagine parte proprio da un imprenditore di Grumo Appula, soggetto dal boss e dai suoi collaboratori a pagare un tasso di interesse pari al 66% di quanto prestato. In più, secondo la squadra speciale della Guardia di Finanza, l'uomo si sarebbe reso protagonista di estorsioni ai danni di diversi imprenditori, costringendo poi alcuni di essi ad assumere parenti e amici.[MORE]
Già nel 2011 gli agenti avevano sequestrato beni riconducibili all'uomo per 2,5 milioni di Euro, probabile frutto delle estorsioni. L'uomo era in quel periodo appena uscito dal carcere. Ora, le forze dell'ordine lo hanno arrestato di nuovo, dopo la sentenza della Corte di Appello di Bari che ha disposto per lui una condanna a quattro anni di reclusione.
La pena è stata ridotta di quasi otto mesi per il periodo che l'uomo stava già scontando come custodia cautelare. In base ai dati forniti dalla Procura, il boss elargiva somme di denaro con un interesse annuo che poteva variare dal 28% al 177% per il finanziamento illecito. Le zone di interesse erano Bari e provincia, con particolare riferimento alla zona di Bitonto.
Oltre al boss, nelle prime indagini del 2011 finirono in carcere altre quattro persone, che, a vario titolo, si erano rese responsabili di estorsioni e usura.
Fonte: Bari.repubblica.it
Annarita Faggioni