Cronaca
Ustica, la Cassazione dice "sì" al "depistaggio"
USTICA (PA), 23 OTTOBRE 2013 - Con la sentenza della Suprema corte, in cui si afferma che il "depistaggio" delle indagini sul disastro aereo di Ustica deve considerarsi "definitivamente accertato", si rende necessario un nuovo processo civile per valutare la responsabilità dei ministeri dei Trasporti e della Difesa, nel fallimento della compagnia aerea proprietaria del Dc 9 che cadde in quella notte del 1980, la Itavia. La Cassazione ha, dunque, accolto il ricorso di Luisa Davanzali, erede del patron della compagnia aerea fallita dopo il disastro.
La Corte di appello di Roma aveva negato la richiesta di risarcimento danni allo Stato, da parte della famiglia Davanzali. Ora la tesi "del missile sparato da aereo ignoto", come causa dell'abbattimento del velivolo al largo di Ustica, appare "oramai consacrata" anche "nella giurisprudenza" della Cassazione. Così sottolinea la Suprema corte, secondo cui, dal momento che è accertato il depistaggio delle indagini da parte di ufficiali dell'Aeronautica, è comunque "irrilevante ricercare la causa effettiva del disastro", "nonostante la tesi del missile sparato da aereo ignoto, la cui presenza sulla rotta del velivolo Itavia non era stata impedita dai ministeri della Difesa e dei Trasporti, risulti ormai consacrata pure nella giurisprudenza di questa Corte".
L'avvocato difensore della famiglia Davanzali, ha così commentato la sentenza: “Siamo solo all'inizio. Ora la verità dovrà venire fuori, si scoprirà chi ha compiuto la strage e chi l'ha coperta. Noi non abbiamo mai avuto dubbi: il Dc9 di Ustica è stato abbattuto da un missile''. “Resta un unico rammarico: che Aldo Davanzali, morto nel 2005, non ci sia più”. Anche l'avvocato Scaloni, che tutela gli interessi delle figlie di Davanzali, commenta: “Il nostro ricorso era basato su dati di fatto, accertamenti incontrovertibili, e la nostra tesi era stata accolta dal Pg”.
Ed anche la figlia di Aldo Davanzali, Luisa, ha voluto esprimere la propria gioia dopo la sentenza: "Ho pianto. Io e mia sorella siamo grate alla Cassazione per una "sentenza coraggiosa,doverosa,dopo anni di depistaggi e omertà". Un verdetto che restituisce "dignità umana e professionale a mio padre, pioniere dell'industria aeronautica ingiustamente accusato del cedimento strutturale del DC-9 a Ustica".
(Fonte: ANSA; Foto dal sito mondoinformazione.com)
Katia Portovenero[MORE]