Cronaca Nera
USA, uccide la ex e le mangia cuore e cervello: condannato all’ergastolo
Joseph Oberhansley, il trentottenne accusato di aver ucciso la sua ex fidanzata Tammy Jo Blanton e di averne mangiato il cuore e il cervello, è stato condannato all’ergastolo. Secondo l’accusa, l’aggressore avrebbe assassinato a colpi di pistola e con un coltello la sua ex di 46 anni e poi ne ha smembrato il corpo, mangiandone alcune parti.
L’omicidio è avvenuto a Jeffersonville, in Indiana (Stati Uniti), nel 2014. Il cadavere della quarantaseienne è stato rinvenuto nella vasca da bagno della sua abitazione, immerso in una pozza di sangue e coperto da una tenda da campeggio. Sul corpo sono stati riscontrati 25 segni di ferite da arma da fuoco e molti tagli presumibilmente effettuati con un coltello. L’aggressore, al termine della spietata e feroce azione omicidiaria, avrebbe praticato il cannibalismo, mangiando il cuore e il cervello della sua ex.
I due non stavano più insieme e nonostante la donna avesse cambiato la serratura della porta di casa, l’offender è riuscito ad introdursi nell’appartamento e a portare a termine il suo diabolico piano omicida. Prima ha violentato la sua ex e poi, senza empatia e senso di colpa, ha indirizzato la sua furia per massacrarla con una pistola e finirla con un’arma bianca.
Dopo la scoperta del corpo, le indagini si sono indirizzate fin da subito sul trentottenne. L’uomo è stato arrestato, ma non ha mai chiesto l’infermità mentale, evitando di fatto la pena di morte. Una strategia processuale che gli ha consentito la condanna definitiva all’ergastolo, decretata nella giornata di ieri.
Secondo quanto scrivono i media locali, Joseph Oberhansley nel passato si era già macchiato di un altro omicidio. Nel 2000 aveva assassinato la sua ex fidanzata diciassettenne e aveva aggredito la madre di lei. Per il crimine commesso, l’uomo era stato condannato per omicidio colposo e tentato omicidio. Pochi anni dopo, una volta tornato in libertà, la mente ottenebrata di Oberhansley ha guidato e messo in atto un altro feroce femminicidio.
Luigi Cacciatori