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Usa: torna Obama, "cambiamento e' possibile ma richiede tempo"
CHICAGO, 2 NOVEMBRE - "Hope" and "Change", ovvero speranza e cambiamento. L'ex presidente Barack Obama torna alle origini, agli slogan che nel 2008 lo hanno portato alla Casa Bianca, durante il primo summit della fondazione che porta il suo nome. Perfino il logo e' lo stesso, quello del sole nascente che simboleggia l'arrivo di un nuovo giorno. "Il cambiamento e' difficile. E' possibile ma non avviene in una notte. Richiede impegno, concentrazione, energia e soprattutto resistenza", ha osservato Obama chiudendo la due giorni di Chicago dove hanno sfilato politici, compreso il segretario del Pd, Matteo Renzi, attivisti, star della musica come il rapper Common o Lin-Manuel Miranda, il creatore e compositore del pluripremiato musical "Hamilton".[MORE]
Non si e' parlato durante il summit degli attentati a New York, del fatto che il presidente Donald Trump abbia definito il sistema giudiziario federale uno scherzo, del Russiagate o della Corea del Nord. I protagonisti sono stati i giovani e tutti coloro che nel loro campo sono riusciti a fare la differenza. "Hope non significata che da domani tutto sara' migliore", ha tenuto a precisare Obama, spiegando che alcuni "hanno frainteso" il suo slogan elettorale. "La speranza diventa utile quando si mette tutto cio' che si ha in qualcosa che non ha ancora funzionato", ha puntualizzato Obama mentre dalla platea gli urlavano "we love you", con lo stesso entusiasmo di quando era ancora in carica. In un'atmosfera un po' new age, tra sedute di meditazione e di yoga, il vertice ha chiamato a raccolta la vecchia squadra di Obama alla Casa Bianca, da David Simas, ex direttore politico e ora amministratore delegato della Fondazione, all'ex capo di gabinetto, Denis McDonough, nonche' amici come Renzi e il principe Harry
C'era anche Caroline Kennedy figlia di Jfk. Ted Kennedy, fratello del presidente ucciso a Dallas, durante la convention democratica di Denver 2008, nel pieno della sua lotta contro il tumore al cervello che lo ha ucciso, aveva simbolicamente passato la torcia della sua dinastia a Barack Obama. Caroline Kennedy ha moderato la sessione con Renzi dove Obama e' comparso a sorpresa sottolineando come la politica "conta" e come sia indispensabile coinvolgere i giovani, proprio come sono riusciti a fare lui e l'ex premier italiano durante le campagne elettorali. Renzi, che con Obama ieri ha avuto anche un faccia a faccia, e' rimasto fino alla chiusura dei lavori, esprimendo soddisfazione per la partecipazione al summit e per l'ulteriore attestato di grande stima ed amicizia da parte di Obama. "Le discussioni sono belle e piacevoli ma noi siamo qui per agire e per arrivare a quei cambiamenti strutturali che cerchiamo. Ci sono grandi cose che dobbiamo fare - ha detto Obama chiudendo il summit - e sono fiducioso che ci riusciremo