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Usa, strage in chiesa metodista afroamericana: 9 morti. Il killer è un ragazzo caucasico di 21 anni
CHARLESTON, 18 GIUGNO 2015 - Nella Carolina del Sud, a Charleston, ieri sera, verso le 21 un uomo armato è entrato nella chiesa metodista episcopale, afroamericana, "Emmanuel" sparando sui fedeli in preghiera. Nove persone sono morte, otto sul colpo, una in ambulanza. [MORE]
LA DINAMICA E LE VITTIME
Un bilancio pesante, 9 morti, tra cui anche il reverendo Clementa Pinckney, 42 anni, senatore democratico del South Carolina, a riferirlo Nbc News. Secondo le prime ricostruzioni, pare che un ragazzo, sui 21 anni, armato, sia entrato in chiesa, dove si stava tenendo una lettura della Bibbia, per poi aprire il fuoco sui presenti e fuggire. Alcuni testimoni, ancora sotto choc durante l'intervento della polizia, verranno ascoltati nelle prossime ore per chiarire meglio l'accaduto.
IL SOSPETTATO
Il sospettato, attualmente ricercato dalle forze dell'ordine, sarebbe un maschio, caucasico di 21 anni di corporatura snella, capelli biondi e con indosso una felpa grigia, blue jeans e stivali Timberland.
LE TESTIMONIANZE DEL CAPO DELLA POLIZIA E DEL SINDACO
"La notte peggiore della mia carriera" l'ha definita il capo della Polizia, Greg Mullen, il quale, dopo aver riferito le prime ricostruzioni della strage, ha commentato "credo che questo sia un crimine legato all'odio razziale". Alle parole di Mullen hanno fatto eco quelle del sindaco di Charleston, Joe Riley "è l'unica ragione per la quale qualcuno potrebbe entrare in una chiesa e sparare alla gente che prega" specificando "è l'atto più vile che si possa immaginare".
PRECEDENTI EPISODI DI VIOLENZA
Recentemente, nella zona di Charleston, si sono verificati intensi episodi tensivi, riguardanti la questione razziale, dopo che Michael Slager, poliziotto bianco, è stato incriminato per aver sparato a Walter Scott, afroamericano. Scene, le citate, riprese con un telefonino, circolate in rete, che hanno costretto il candidato alle presidenziali 2016, Jeb Bush, a cancellare vari eventi, legati alla propria campagna elettorale, a Charleston.
LA CHIESA
La chiesa colpita, centro di aggregazione della comunità nera di Charleston, comunemente nota come "Madre Emanuel", è tra le più grandi e antiche congregazioni afroamericane a sud di Baltimora e annovera, tra i suoi fondatori Denmark Vesey, organizzatore della rivolta antischiavista del 1821.
Elementi, questi, che sembrerebbero rinforzare l'ipotesi razzista come movente della strage.
Fonte foto: twitter.it
Ilary Tiralongo