Estero
Usa: prove schiaccianti contro un Iran che sostiene complotti
WASHINGTON, 14 OTTOBRE 2011- Il governo di Teheran sta supportando economicamente attività destabilizzanti. E gli Stati Uniti avrebbero prove schiaccianti per dimostrarlo. E' questo il messaggio che emerge dalla conferenza stampa dell'alto funzionario del Dipartimento di Stato americano Jake Sullivan, che si è tenuta poco fa a Washington.[MORE]
La tensione tra USA e Iran, insomma, sembra tornata alle stelle; dopo l'attentato sventato qualche giorno fa dall'Fbi, che avrebbe dovuto portare all'uccisione dell'ambasciatore saudita nella capitale americana, e che contava di poter colpire numerosi altri obiettivi israeliani e sauditi, le relazione diplomatiche tra i due stati si sono irrigidite.
Le trame sembrano in realtà più intricate che mai; già a fine giugno, due uomini di origine iraniana erano stati accusati di preparare una serie di attentati, tra cui quelli alle ambasciate di Israele e Arabia Saudita in Argentina.
Dopo l'arresto di Mansoor Ababsiar, cittadino americano di origini iraniane, che si era messo in contatto con un investigatore credendolo un uomo legato al mondo del narcotraffico messicano, versando sul suo conto oltre cinquantamila dollari, lo scenario è diventato però ancora più inquitante.
Ababsiar, infatti, ha confessato che a compiere l'attentato sarebbero dovuti essere proprio i narcotrafficanti sotto un lauto compenso di circa 1,5 milioni di dollari.
L'idea che Teheran potesse aver preso contatti con il mondo del narcotraffico, tirando le fila di piani terroristici e complotti destabilizzanti, ha gettato nel panico le autorità americane; il Presidente Obama avrebbe chiesto al governo iraniano di giustificarsi, il Segretario di Stato Hillary Clinton ha premuto per l'isolamento internazionale, il presidente della Commissione parlamentare sulla Sicurezza interna degli Usa, Peter King, sostiene che non mancherebbero le opzioni per parlare di una risposta militare.
L'Iran, del canto suo, smentisce da giorni ogni coinvolgimento, definendo le accuse "precostituite" e "prive di fondamenta", studiate su misura per distogliere l'opinione pubblica dai problemi interni al Paese.
Simona Peluso