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Usa: protesta Naacp contro visita Trump a museo diritti civili
WASHINGTON, 6 DICEMBRE - La National Association for the Advancement of Colored People annuncia proteste in occasione della visita del presidente americano Donald Trump all'apertura ufficiale del Museo dei Diritti civili programmata per questo fine settimana a Jackson, in Mississippi. Fondata nel 1909 da W. E. B. Du Bois, la Naacp e' una delle piu' importanti e storiche associazioni americane per i diritti civili in favore della comunita' nera. L'ente si sta fieramente opponendo a Trump dal momento che lui stesso ha contribuito a creare "un clima ostile dal punto di vista razziale". [MORE]
E' questa la cruda verita' per Derrick Johnson, presidente della Naacp. "Le dichiarazioni pubbliche e le politiche del presidente Trump riguardanti la protezione e il rafforzamento dei diritti civili, sono state terribili. La sua presenza sarebbe un affronto a tutti coloro che hanno combattuto durante il movimento per i diritti civili". Johnson continua battagliero in un comunicato stampa: "Ha creato una commissione per rafforzare la soppressione del voto, ha rifiutato di denunciare i suprematisti bianchi e, soprattutto, ha creato un clima ostile in questa nazione per quanto riguarda le relazioni razziali".
The Hill sottolinea che, da parte sua, la Casa Bianca ha confermato l'arrivo del presidente Trump il prossimo sabato a Jackson, capitale dello Stato del Mississippi. Il capo dell'ufficio stampa dell'amministrazione, Sarah Huckabee Sanders, si e' detta "molto rattristata" per la minaccia di proteste, aggiungendo come "questa occasione dovrebbe unire la nazione nel celebrare l'apertura del museo, mettendo in evidenza il movimento per i diritti civili e i progressi che abbiamo fatto".
Durissimo, invece Amos Brown, membro del consiglio di amministrazione del Naacp originario di Jackson: la partecipazione di Trump per lui non sarebbe altro che "un insulto". C'e' da dire che The Donald non ha mai avuto rapporti idilliaci con le minoranze in generale, ne' tantomeno con quella afroamericana. The Hill ricorda la non edificante relazione del presidente con le questioni relative al movimento per i diritti civili contemporaneo. Innanzitutto la controversa dichiarazione all'indomani della marcia dei suprematisti bianchi la scorsa estate a Charlottesville in Virginia, costata la vita ad una attivista.
Per il presidente i disordini e le violenze erano da imputarsi ad "entrambi i lati" ovvero non solo al Kkk e agli estremisti di destra, ma anche agli esponenti della contro manifestazione pacifica. Come dimenticare, invece, la forte opposizione critica di Trump ai giocatori di football della Nfl, che continuano la loro protesta contro le discriminazioni e l'ineguaglianza razziale, inginocchiandosi durante l'esecuzione dell'inno nazionale prima delle partite.