Estero

Usa: pene di morte sospese all'ultimo minuto, Papa Francesco preme per l'abolizione

SALERNO, 1 OTTOBRE 2015 - Due condanne a morte sono state sospese negli Usa, grazie in parte, alla intercessione del Papa.

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Il giudice federale degli Stati Uniti, ha ordinato che venisse interrotta l'esecuzione a pochi minuti dall'iniziezione del farmaco che di lì a poco avrebbe messo la parola fine alla vita di Alfredo Pietro, serial killer con disturbi mentali che si trova nel braccio della morte per aver ucciso diverse persone. Si dovrà stabilire se il mix letale di farmaci, utilizzato per le condanne a morte, possa recare sofferenze non dovute al condannato. A finire sotto accusa l'uso di midazolam, un farmaco destinato a causare incoscienza, ma che secondo i ricorrenti non ha un effetto immediato e agisce in ritardo, provocando dolori inutili per i condannati violando così l'ottavo emendamento della Costituzione americana che vieta punizioni crudeli o dolorose. Anche nello stato di Oklahoma, è stata interrotta l'esecuzione per un uomo per il quale è intervenuto addirittura Papa Francesco, che attraverso una lettera, chiedeva che la pena di morte venisse trasformata in una pena detentiva. Dopo tre accorati appelli del Papa, invani fino a questo momento, finalmente oggi la svolta, con la sospensione delle due condanne a morte. Anche se per molti, la battuta d'arresto delle condanne di questi giorni, è del tutto indipendente e non è da attribuire alle lettere del pontefice, che comunque ha riportato in auge il tema degli abolizionisti, facendo in modo che il dibattito sulla pena di morte sia nuovamente nell'agenda pubblica degli Stati Uniti.

 

(foto:weboggi)

Filomena I. Gaudioso