Estero
Usa, Papa Francesco è arrivato a Washington, ad attenderlo il Presidente Obama
WASHINGTON, 22 SETTEMBRE 2015 – Poco prima delle 22 (ora italiana) l’aereo proveniente da Cuba con a bordo Papa Francesco è atterrato alla base di Andrews, alle porte di Washington, dove ad attenderlo c’erano il presidente americano Barack Obama con la first lady Michelle e le figlie Malia e Sasha. Presente anche il vicepresidente Joe Biden con la famiglia.
Ad accogliere il pontefice anche qualche centinaio di persone, tra cui numerosi studenti, che hanno intonato alcuni canti inneggianti il suo nome.
Dopo una lunga stretta di mano con il presidente americano e i suoi familiari, Papa Francesco è salito a bordo di una Fiat 500L nera con la targa del Vaticano con la quale si è allontanato dalla base aerea di St. Andrews. [MORE]
Le dichiarazioni rilasciate in volo
«Mi chiedete se sono cattolico? Se è necessario posso recitare il Credo...», così Papa Francesco ai giornalisti incontrati sul volo da Santiago de Cuba a Washington, rispondendo alle accuse di essere «comunista» o persino un «antipapa». «Tutto ciò che ho detto in tema economico è nella dottrina della Chiesa», ha proseguito. Poi, sull'embargo degli Usa a Cuba, ha detto: «Auspico che Stati Uniti e Cuba si accordino per mettere fine all’embargo. Con Fidel Castro ho parlato della Laudato sì sulla cura del creato». Il pontefice ha risposto anche alle domande dei giornalisti su quale sarà l’impegno della Chiesa a Cuba sul tema della libertà: «La Chiesa di Cuba ha fatto liste di detenuti cui concedere l’indulto. E continuerà a farlo. Quello della Chiesa Cubana è un lavoro di liste di indulti. Prima del mio arrivo ci sono stati oltre 3 mila indultati, solo in parte chiesti dalla Chiesa, e ancora ci sono casi in studio. La Chiesa a Cuba è sulla strada di questo lavoro». Il Papa ha però sottolineato che non era a conoscenza degli arresti di dissidenti che avrebbero voluto un incontro con lui durante la visita sull’isola.
Stando alle dichiarazioni rilasciate ai giornalisti sul volo verso Washington, Papa Francesco, al Congresso USA, non parlerà in modo specifico dell’embargo americano a Cuba. «Il tema in concreto non è menzionato», ha detto. «Il problema del `bloqueo´ è parte del negoziato tra i due Paesi –ha proseguito il pontefice- Questo è pubblico: che sia una cosa che va nel senso delle buone relazioni che si stanno avviando. Ci sia un accordo che soddisfi il più possibile. La posizione della Santa Sede rispetto agli embarghi, non solo questo, anche altri, è quella della dottrina sociale della Chiesa: è ben definita e ben posta. Io mi riferisco ad essa». Pur non anticipando i contenuti del suo discorso al Congresso Usa, il Papa ha detto che toccherà piuttosto il tema degli «accordi bilaterali come segni di progresso e di buona convivenza».
[foto: rainews.it]
Antonella Sica