Usa, nuove sanzioni per l'Iran. Trump avverte: "Chi è con loro, è contro di noi"
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WASHINGTON, 8 AGOSTO - “Chiunque faccia affari con l’Iran non farà affari con gli Stati Uniti”. È così, con un tweet, che Donald Trump ha annunciato il ritorno delle sanzioni contro l’Iran. L’avvertimento è anche all’Unione Europea: chi non si adegua alla volontà di Washington rischia una pesante rappresaglia. In visita in Nuova Zelanda, Federica Mogherini, alto rappresentante per gli affari esteri dell’Unione Europea, ha detto però che la Ue incoraggia le imprese a continuare i loro affari con l’Iran. [MORE]
Il nuovo pacchetto di sanzioni statunitense sarà imposto a partire dal prossimo novembre: interesserà petrolio, banche e settori della cantieristica e delle spedizioni navali. Quello attuale, invece, operativo da ieri con un ordine esecutivo della Casa Bianca, proibisce l’acquisto da parte dell’Iran di dollari Usa e il commercio in oro e metalli preziosi.
Soggetti alle sanzioni sono una serie di scambi da e verso l’Iran di tappeti, grafite, alluminio, acciaio, carbone, software per l’integrazione dei processi industriali. Oltre a proibire a persone e società statunitensi di fare affari con l’Iran, la mossa di Washington vuole essere globale: si tratta infatti di “sanzioni secondarie”, che colpiscono tutti i soggetti non statunitensi che mantengono relazioni economiche e commerciali con l’Iran.
La risposta iraniana è arrivata per bocca del presidente Hassan Rouhani, per il quale le sanzioni vogliono scatenare “una guerra psicologica” che punta a “seminare divisione tra gli iraniani”. Le nuove sanzioni arrivano in un momento non facile per l’economia iraniana: il riyal ha perso la metà del suo valore nei confronti del dollaro nel giro di qualche mese. L’impegno iraniano in Siria, Iraq, Yemen, Libano e Gaza ha avuto un effetto pesante sulle casse del Paese. Le accuse di corruzione, che riformisti e conservatori rilanciano gli uni contro gli altri, indeboliscono ulteriormente l’autorevolezza del regime. Secondo molti analisti, la distanza tra governo e popolazione non è mai stata così profonda dalla rivoluzione islamica del 1979.
Claudio Canzone
Fonte foto:tgcom24.mediaset.it