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NEW YORK, 11 MARZO 2015 – Non c'è pace per Hillary Clinton che da New York si difende sulla questione delle “email-gate”. Hillary ha usato un server di email di posta privata per scambi di comunicazioni ufficiali mentre era Segretario di Stato nel governo di Barack Obama, e afferma: «Ho usato l'account di email personale solo per comodità». La Clinton non ha agito in modo illegale ma di certo poco trasparente, impedendo la registrazione degli invii nei server governativi.
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L'ex First Lady punta alle presidenziali del 2016 e il mea culpa arriva diretto e chiaro, ammettendo la sua ingenuità, che in quel momento non le era sembrato un problema. La maggior parte delle email sono state inviate a dipendenti e funzionari del governo. Hillary ha messo a disposizione al Dipartimento di Stato Usa, tutte le email inviate dal suo account privato, che saranno pubblicate su un apposito sito web. 55 mila pagine di conversazioni saranno esaminate dal Dipartimento, che valuterà le emai più adeguate alla pubblicazione.
Allo scandalo email si aggiunge un altro colpo contro la Clinton, non amato molto dai critici, da vari sostenitori e elettori. Infatti qualche giorno fa il New York Times l'ha attaccata sulla questione delle donazioni straniere, per la maggior parte arabe, alla “Bill, Hillary & Chelsea Clinton Foundation”, scrivendo: «Hillary si presenta come una primaria portavoce dei diritti delle donne, ma ha incassato finanziamenti da governi arabi che calpestano quei diritti». In realtà la sua immagine si sta rivelando oscura e per alcuni anche meschina e tutto questo può mettere in rischio la sua candidatura alle presidenziali.
Foto da: telegraph.co.uk
Luciana Cameli