Usa, Hillary Clinton contro la lobby delle armi, ma la campagna elettorale non convince
Estero Sicilia

Usa, Hillary Clinton contro la lobby delle armi, ma la campagna elettorale non convince

sabato 11 luglio, 2015

WASHINGTON, 11 LUGLIO 2015 - La corsa alla Casa Bianca prosegue con colpi di scena e mosse coraggiose, Hillary Clinton, dopo lo "scandalo delle mails" comunica la decisione di opporsi alla Nra (National Rifle Association), potente lobby delle armi, introducendo nella campagna elettorale un delicatissimo, controverso, tema.[MORE]

HILLARY VS LE ARMI FACILI

"Basta essere irresponsabili", ha tuonato la Clinton, molti commentatori hanno definito la scelta di Hillary, una mossa coraggiosa, storica, quasi, per un candidato democratico. Mai, pare, fino ad oggi, si era osservato un candidato confrontarsi in maniera seria e convinta con la questione "armi", in America, lo stesso Barack Obama, non lo ha fatto,  e quei pochi avventori che, negli anni, hanno tentato un simile approccio non hanno avuto favorevole destino. Ma, quanto accaduto negli ultimi anni, in particolare dopo la strage di bambini, 20, nel Connecticut, tre anni fa, ha mutato prospettive e atteggiamenti degli americani verso la questione dell'acquisto e detenzione, "facilitati", di armamenti. Questione, però, resa ancor più spinosa, dalla ben nota dicitura costituzionale, presente nel secondo emendamento, che individua il diritto di possedere armi per legittima difesa. 

LE DICHIARAZIONI

"So che è una questione controversa, ma non affrontarla è da irresponsabili. Dobbiamo sfidare la lobby. Farò sentire la mia voce contro l'uso incontrollato di pistole e fucili nel nostro Paese", ha dichiarato Hillary. Tra le proposte, anche l'uso dei "background check" proposti da Obama e fortemente osteggiati dalla Nra, che permetterebbero di evitare la vendita a individui con precedenti penali o disturbi mentali. Contro l'appello Clinton, il sarcastico Wayne LaPierre, presidente della Nra, che replica all'ex segretario di stato, "i Clinton ci hanno già provato. E Hillary dovrebbe andare a rileggersi quanto ha scritto suo marito Bill". LaPierre, fa riferimento alla legge che nel 1995 varò Bill Clinton con cui vennero vietati, per un periodo, i fucili d'assalto, nonché il libro di memorie dove l'ex presidente afferma come, la sua legge, comportò la perdita delle elezioni per il candidato democratico Al Gore, nel 2000.

SONDAGGI E RISCHI 

Recenti sondaggi dimostrano che l'89% degli americani è favorevole a norme più severe in rapporto alla vendita d'armi da fuoco, tra questi, l'85% sarebbero attuali proprietari. Dati che, di certo, faranno riflettere i canditati in lizza, ma che non assicurano la poltrona alla Lady. Poltrona che, secondo alcuni osservatori, rischierebbe di divenire l'ennesimo miraggio, a causa di reiterati errori che potrebbero bruciare una delle campagne più esose e organizzate della storia statunitense. Preoccupazione maggiore, è il timore che, l'ascesa di Bernie Sanders, altro candidato democratico alle elezioni del 2016, sia più un "sintomo" che una "conseguenza" della "stanchezza da Clinton".

Timori, ulteriormente, amplificati dalle polemiche sull'atteggiamento della candidata verso la stampa nonché dall'intervista, rilasciata alla CNN, in cui, Hillary, non è stata capace di rispondere alle preoccupazioni degli elettori.

Fonte foto: allenwestrepublic.com

Ilary Tiralongo


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