Football Americano

Usa Experience 2013, i campi di Milano e Roma e il commento di coach Tjeerdsma

ROMA 25 FEBBRAIO 2013 - L'Oceano è un po' più piccolo e l'America è meno lontana, dopo i due camp che hanno dato il via a "Usa Experience 2013", il progetto della Fidaf che ha l'obiettivo di aiutare i giovani giocatori italiani a vivere un'esperienza di football e studio negli Stati Uniti. "La consiglio a tutti, mi ha fatto migliorare come giocatore e come ragazzo" ha dichiarato Denis Morlini, che proprio grazie al progetto "Usa Experience", nel 2012 ha vissuto e giocato per un periodo presso Citrus College, in California.

Più di 100 giocatori, divisi in due categorie (College: nati dal 1989 al 1994 ed High School, nati dal 1995 al 1998) sono stati esaminati il 10 febbraio a Milano e il 17 febbraio a Roma da Mel Tjeerdsma, che è stato head coach della nazionale degli Stati Uniti campione del mondo in Austria ed è uno degli allenatori americani più vincenti a livello universitario. Coach Tjeerdsma è stato aiutato da uno staff di allenatori italiani. A Roma è stato presente anche coach Bobby Bentley, head coach di Byrnes High School e nominato Nike coach of the year nel 2006, che ha diretto un allenamento speciale per "skill position players". C'era anche Reneé Felton, allenatrice di Andrew Howe, campione europeo nel 2006 e vice campione mondiale nel 2007 nel Salto in Lungo.

Gli atleti hanno svolto serie di drills e skills (esercizi mirati a seconda del ruolo ricoperto dal singolo giocatore insieme ad altri di atletica) che sono stati valutati dai tecnici. Coach Tjeerdsma ha spiegato ai genitori e ai giocatori l'importanza di vivere un'esperienza negli Stati Uniti e Fiorella Bonfanti, rappresentante della IMG Academy, la più importante società di sport-business nel mondo, ha presentato il proprio programma dedicato ai tesserati Fidaf.

"Sono rimasto favorevolmente impressionato dal buon livello tecnico dei giocatori italiani - ha dichiarato coach Mel Tjeerdsma - Si vede che sono ben preparati e questo vuol dire che in Italia avete degli ottimi allenatori. Ho esaminato ragazzi che hanno ottime potenzialità e ai quali consiglio vivamente un periodo di studio e di allenamento negli Stati Uniti. La cosa che manca loro è un'adeguata preparazione fisica, perché non hanno la possibilità di lavorare con la stessa intensità e continuità che avrebbero in America. Credo che nel complesso siano state due giornate, quella di Milano e quella di Roma, che hanno arricchito me, i ragazzi e i tecnici che hanno partecipato". [MORE]