Cronaca
Usa 2012: Romney, Obama e Iran sullo sfondo
MESSINA, 14 SETTEMBRE 2012 - Le elezioni presidenziali Usa si avvicinano, e lo scontro tra Barack Obama e Mitt Romney s’infiamma. Sullo sfondo c’è l’appoggio militare che gli Stati Uniti potrebbero fornire a Israele per la guerra preventiva contro l’Iran. Ma non si tratta solo dell’Iran, bensì tutta la strategia in politica estera potrebbe mutare con un’eventuale vittoria del candidato repubblicano. Dalla linea morbida di Obama verso la primavera araba, l’America potrebbe adottare una strategia interventista e intransigente nei confronti degli Stati che mostreranno ostilità nei confronti degli Usa.[MORE]
Correva l’undicesimo anniversario dall’11 settembre e Obama dichiarava che adesso il mondo era un luogo più sicuro, ma come una doccia fredda, arriva l’attentato di Bengasi costato la vita a quattro persone, tra cui l’ambasciatore Usa in Libia. Le parole del presidente americano sono così state immediatamente smentite dagli ultimi traumatici avvenimenti. Credo che il mondo non sia più sicuro rispetto a undici anni or sono, a parte l’attentato libico, tutto il Medio Oriente è in fermento: dalla stessa Libia, all’Egitto, fino ai drammatici eventi che stanno interessando la Siria in questi ultimi mesi.
A peggiorare la situazione già satura, ci sono le minacce di Israele nei confronti dell’Iran: un attacco verso le postazioni nucleari che rischia di destabilizzare in modo definitivo il precario equilibrio medio – orientale. Nonostante gli Usa abbiano espresso parere contrario a un intervento militare e Obama si sia abilmente smarcato dall’incontrare il premier sionista Netanyahu. Tuttavia Israele sembra determinato, anche se le conseguenze potrebbero essere devastanti, innescando una serie ritorsioni militari e attentanti terroristi difficilmente gestibili.
Intanto si avvicinano le elezioni presidenziali Usa di novembre, e dalla scelta tra i due candidati Mitt Romney e Barack Obama, potrebbe dipendere l’eventuale inizio delle ostilità contro l’Iran. Non è un mistero, infatti, che Romney abbia dichiarato che nel caso in cui fosse eletto, gli Stati Uniti non farebbero mancare il proprio apporto bellico a Israele; Obama invece ha sempre mostrato ostilità verso un’ipotesi simile. Insomma le presidenziali a stelle e strisce sembrano materializzarsi come una sorta di referendum pro o contro l’intervento in Iran.
Fabrizio Vinci - MARENERO