Politica
«Uno su quattro ha tradito», Bersani annuncia le sue dimissioni
ROMA, 19 APRILE 2013 - In seguito alla quarta fumata nera per l'elezione del presidente della Repubblica, Pierluigi Bersani, ha annunciato le sue dimissioni da segretario del Partito Democratico. “Uno su quattro di noi ha tradito. Per me è inaccettabile”, ha dichiarato Bersani all'assemblea dei grandi elettori del Pd, riferendosi al centinaio di voti che sono mancati per l'elezione di Romano Prodi, candidato proposto dal Pd per la presidenza della Repubblica. Per l'elezione di Prodi erano necessari 504 voti, ma l'ex presidente del Consiglio ne ha ricevuti solo 395. Pochi minuti prima dell'annuncio delle dimissioni di Bersani, anche la presidente dell'Assemblea del Pd, Rosy Bindi, ha deciso di dimettersi dal suo incarico.
Secondo quanto annunciato da Bersani, le sue dimissioni diventeranno effettive subito dopo l'elezione del nuovo presidente della Repubblica. «Abbiamo prodotto una vicenda di gravità assoluta – ha dichiarato il segretario del Pd - sono saltati meccanismi di responsabilità e solidarietà, una giornata drammaticamente peggiore di quella di ieri». «Domani mattina ci asteniamo e faremo un’assemblea – aggiunge Bersani - mi auguro che si trovi una proposta con le altre forze politiche. Noi da soli il presidente della Repubblica non lo facciamo».«Allo scrutinio di domani mattina per l’elezione del presidente della Repubblica il Pd voterà scheda bianca». «Abbiamo preso una persona, Romano Prodi, fondatore dell'Ulivo, ex presidente del consiglio, inviato in Mali e l'abbiamo messo in queste condizioni. Io non posso accettarlo. Io non posso accettare che il mio partito stia impedendo la soluzione. Questo è troppo»[MORE]
Poco dopo il fallimento della quarta votazione, era stato lo stesso Romano Prodi ad annunciare il ritiro della sua candidatura alla presidenza della Repubblica. «Oggi mi è stato offerto un compito che molto mi onorava anche se non faceva parte dei programmi della mia vita – ha dichiarato l'ex presidente del Consiglio - Ringrazio coloro che mi hanno ritenuto degno di questo incarico. Il risultato del voto e la dinamica che è alle sue spalle mi inducono a ritenere che non ci siano più le condizioni. Ritorno dunque serenamente ai programmi della mia vita. Chi mi ha portato a questa decisione deve farsi carico delle sue responsabilità. Io non posso che prenderne atto».
Serena Casu