Cronaca

Unipol, ira Pdl. Berlusconi: «Intollerabile persecuzione»; Alfano: «Tentativo di eliminazione»

MILANO, 7 MARZO 2013 - Dopo la condanna ad un anno di reclusione per la vicenda dell'intercettazione Fassino-Consorte, i vertici del Pdl insorgono contro la sentenza dei giudici della quarta sezione penale del Tribunale di Milano.

Silvio Berlusconi ha commentato la sentenza attaccando la magistratura, volta a destabilizzare la già difficile situazione politica italiana: «È davvero impossibile tollerare una simile persecuzione giudiziaria che dura da vent'anni e che si ravviva ogni qual volta vi sono momenti particolarmente complessi nella vita politica del Paese» riporta Adnkronos. «Soltanto una vera e completa riforma della giustizia potrà consentire che ai cittadini italiani non accada ciò che continuamente accade a me da 20 anni e che continuerà ad accadere, poiché sono ben conscio che anche nei prossimi appuntamenti giudiziari non vi sarà spazio per le doverose assoluzioni che dovrebbero essere pronunciate nei miei confronti e che solo in Corte di Cassazione sarà possibile, come accaduto puntualmente ieri, ottenere giustizia».[MORE]

«È sempre più chiaro che vi è un tentativo di eliminazione di Silvio Berlusconi per via giudiziaria, essendo fallito quello per via elettorale e democratica. Il Pdl reagirà con tutta la forza di cui dispone per difendere la democrazia italiana» tuona su Ansa il segretario del Pdl, Angelino Alfano.

Sandro Bondi minaccia reazioni decise da parte dei sostenitori del Cavaliere: «In un Paese come l'Italia in cui il segreto istruttorio è una barzelletta, la sentenza di oggi suona come un ridicolo insulto all'intelligenza e alla giustizia. Di questo passo salirà nel Paese una aperta ribellione nei confronti di un certo modo di amministrare la giustizia: una ribellione civile e democratica, ma pur sempre una vera e propria ribellione».

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Giovanni Gaeta