Politica

Unioni civili, Renzi: "Pronto a mettere la fiducia"

ROMA, 21 FEBBRAIO 2016 – Due sono le strade possibili, almeno secondo il premier Matteo Renzi: o cercare un accordo al governo con la maggioranza (ossia con Ap-Ncd, disposte a votare sì alle unioni civili purché venga eliminata la parte relativa alle adozioni); o appoggiarsi al M5s, andando però incontro a un possibile ripensamento.

In ogni caso, Renzi sembra intenzionato a giocarsi la carta della fiducia: “Dobbiamo andare avanti con la stessa determinazione messa per altre leggi e riforme”. La decisione finale sulla linea da adottare, ha spiegato Renzi, verrà presa martedì sera alle 20. Oggi, intanto, il premier ha parlato all’assemblea del Pd, riunita nella capitale.

“I numeri al Senato sono questi: Pd 112, altri gruppi 208”, ha spiegato Renzi, “Quando sento qualcuno fare in Parlamento le polemiche contro alcuni gruppi”, ha aggiunto il premier, “se non ci fossero stati alcuni gruppi, non ci sarebbero state anche le riforme”. In questo senso, Renzi ha ricordato l’appoggio dato dal Sel e dai Verdini nell’ambito delle unioni civili: “lo so, sono strani amori”, ha detto con ironia. [MORE]

Questo non significa, ha specificato il premier, che le alleanze all’interno del Parlamento debbano essere esclusivamente di natura transitoria: “A chi immagina sui singoli provvedimenti, vedi i diritti civili o prima le riforme istituzionali, che quando si arriva al momento decisivo si ricatta, sia chi ha condiviso una storia con me sia chi non l'ha condivisa, dico quattro lettere: ciao. Non si può pensare di fare del Pd il partito in cui si sta solo quando si condivide tutto, si fa uno sforzo di mediazione. non e' pensabile minacciare 'o cosi' o me ne vado”.

Molto dura, invece, la posizione nei confronti del M5s, accusati di voltafaccia e di volere soltanto il “male del Pd”: “Abbiamo pensato di fare un accordo con i 5 stelle. È stato un errore? Io credo che dobbiamo smettere di farci del male tra di noi. Non ci saremmo mai perdonati di non fare quel tentativo. Capisco la sindrome Lucy e Charlie Brown... Bersani gli ha chiesto il governo del cambiamento, Letta gli ha chiesto di scongelarsi, io gli ho chiesto di fare le riforme insieme. Hanno la sindrome di Charlie Brown, quella di togliere il pallone all'ultimo minuto”, ha dichiarato Renzi.

Intervistato alla trasmissione Mezz’ora di Rai Tre, Luigi Di Maio ha però presentato un’altra prospettiva, ossia la possibilità di un voto immediato a favore della legge Cirinnà: “Lancio un appello da questa trasmissione al premier Renzi, noi ci siamo al cento per cento. Il Pd vuole votare questa legge la possiamo votare in tre giorni, come dicono i tecnici del Senato o vuole fare propaganda sulla pelle dei cittadini?”, ha lanciato Di Maio.
 

(foto:eunews.it)

Sara Svolacchia