Politica
Unioni civili: c'è il sì del Senato. Decisiva l'asse Pd-M5s contro il no del Ncd
ROMA, 26 MARZO 2015 - Sì alle unioni civili. Questa la decisione della commissione Giustizia del Senato che quest’oggi ha dato il suo parere positivo al testo base della relatrice Monica Cirinnà (Pd). Con 14 sì, 8 no ed un astenuto dalle stanze di palazzo Madama muove il primo passo legislativo che dovrebbe regolamentare le unioni civili tra persone dello stesso sesso, consentendo ad esse anche le adozioni tramite l’istituto dello Stepchild Adoption, e le coppie di fatto eterosessuali.
Un via libera che è stato raggiunto attraverso una alleanza alternativa alle consuete dinamiche della maggioranza. A votare sì, infatti, sono stati Pd e M5s con il Ncd invece contrario, come Lega e Forza Italia. Nel partito di Berlusconi, tuttavia, figura l’unico astenuto: il senatore Ciro Falanga. «Al Senato, approvato in Commissione Giustizia il testo base Cirinnà sulle Unioni civili. La volta buona». Questo il commento del parlamentare Pd, Emanuele Fiano, poco dopo il voto.
Nella fattispecie il testo introduce le unioni civili fra persone dello stesso sesso, un nuovo istituto giuridico fondato sull'articolo 2 della Costituzione, che riconosce i diritti sociali oggi riservati alle coppie eterosessuali unite in matrimonio, compresa la pensione di reversibilità. Rimangono precluse le adozioni, con l'unica eccezione della possibilità di adottare il figlio del/la partner. I matrimoni stipulati all'estero, così come i matrimoni nei quali un coniuge abbia cambiato sesso, potranno essere riconosciuti come unioni civili.[MORE]
Il titolo secondo del testo adottato riconosce alle convivenze di fatto che non intendano accedere ad un istituto giuridico - eterosessuali od omosessuali che siano - alcuni diritti di base già riconosciuti dalla giurisprudenza (subentro nel contratto d'affitto, assistenza in ospedale, mantenimento temporaneo dell'ex partner in difficoltà) e la possibilità di regolare i rapporti patrimoniali attraverso contratti di convivenza di fronte a un notaio.
(Immagine da radicaliroma.com)
Giovanni Maria Elia