Estero

Unione Europea, è guerra alle fake news

 BRUXELLES, 2 SETTEMBRE – L’Unione Europea muove guerra alle “fake news”. A guidare l’offensiva di Bruxelles contro le notizie false, il razzismo e l’incitamento all’odio sarà Maryia Gabriel, commissaria al digitale fresca di nomina, espressamente incaricata da Jean-Claude Juncker di portare avanti una lotta senza quartiere.[MORE]

L’intervento dell’UE, tuttavia, con ogni probabilità non sarà di tipo legislativo, con l’adozione di regolamenti o direttive: l’intenzione sembra infatti essere quella di un approccio di soft law, con autoregolamentazione e codici di condotta analoghi a quelli adottati da Facebook e Google in determinati settori.

Il primo passo sarà quello di una consultazione pubblica, che coinvolgerà anche esperti della materia, volta ad evidenziare il dovere di diligenza che gli operatori del settore hanno nell’evitare la diffusione di notizie false, ed ad individuare le “best practices” ed i meccanismi di coordinamento per ottimizzare l’intervento dell’Unione.

Come sottolineato dalla stessa commissaria Gabriel, “è importante capire cosa possa dare l’UE come valore aggiunto, anche per evitare il proliferare di iniziative nazionali spesso ambigue in termini di rispetto della libertà di espressione”. Il riferimento è alla nuova legge tedesca sui contenuti illegali su internet, che mal si inserirebbe in un quadro di coordinamento delle discipline a livello europeo.

Proprio per scongiurare il rischio di una frammentazione delle regole, e di una eccessiva compressione delle libertà individuali, una delle prime iniziative sarà quella di istituire un gruppo di esperti di alto livello, che sia in grado di individuare l’approccio ottimale anche con gli altri attori coinvolti, dai media alle istituzioni.

Ci vorranno ancora due/tre mesi perché le prime iniziative concrete vedano la luce, ma intanto l’impegno dell’Unione è deciso: basta all’impunità e all’assenza di regole sul web, ma sempre nel rispetto dei principi di libertà, che da un cinquantennio informano l’agire eurounitario.

Paolo Fernandes

Foto: 123rf.com